Bus alla domenica a Belluno utilizzato in media da settanta utenti
I dati sono diffusi da Dolomitibus che li ritiene positivi. Pat: «Ci vuole tempo per abituare la gente all’utilizzo»

BELLUNO. Numeri positivi per il trasporto pubblico festivo a Belluno a un mese e mezzo dall’avvio. I dati vengono da Dolomitibus. «Si viaggia intorno ad una media di 69 utenti ogni domenica», precisa Giuseppe Pat, presidente della società di trasporto bellunese. «Sono sette le domeniche per ora che hanno visto girare i nostri pullman piccoli per le strade di Belluno, collegando le varie parti del territorio comunale con il centro storico e anche con le piscine di Lambioi, da dove, in questa stagione, è aperto anche il parco fluviale. Per la precisione abbiamo avuto 69 utenti la domenica 30 aprile, primo giorno del servizio, poi sono scesi a 49 la domenica successiva 7 maggio, per poi risalire ancora a 67 clienti il 14 maggio. Il picco è stato registrato la terza domenica di maggio con 109 clienti, mentre sono stati 73 l’ultima domenica del mese scorso. Per quanto riguarda giugno le prime due domeniche si sono avuti rispettivamente 67 e 50 utenti a bordo. Dati positivi a mio parere che hanno ancora la possibilità di crescere, visto che il servizio è appena ripartito dopo sei anni dalla sua chiusura. Ci vuole del tempo, infatti, perché i clienti possono vivere questo trasporto domenicale come un qualcosa di consolidato e utile, così da lasciare a casa l’auto».
Contrariamente a quanto previsto, non sono molti gli utenti che hanno scelto come fermata quella della piscina di Lambioi. «Ma d’altra parte dopo la fine della scuola, molti ragazzi vanno via in vacanza», commenta Pat che aggiunge tre considerazioni in merito al trasporto festivo: «La decisione di riportare questo servizio la domenica è stata presa dal Comune e noi come Dolomitibus l’abbiamo sostenuta, verificata la sostenibilità economica dell’operazione. Inoltre si tratta di una sperimentazione che si concluderà il 31 dicembre: solo allora potremo realmente tirare le somme e verificare la bontà della scelta. Serve però far conoscere alla popolazione che esiste questa possibilità: da parte nostra abbiamo posto dei cartelli sui nostri autobus, sul nostro sito. Si tratta comunque di un servizio pensato che collegare i punti nevralgici della città dall’ospedale al centro storico, dalla piscina ai centri commerciali dando così un’alternativa all’auto e offrendo la possibilità a tutti di muoversi nel territorio. È necessario, quindi, che la gente si abitui a questa opportunità. Vedremo anche sotto le manifestazioni autunnali e quelle del Natale quale sarà il gradimento e l’utilizzo. Per ora i primi risultati sono incoraggianti».
Nel frattempo a livello provinciale si è operato qualche taglio chilometrico delle tratte meno frequentate, di quelle che si sovrappongono con il treno o altri servizi, in ottemperanza al taglio delle risorse stabilito per il 2017 a livello regionale. «Per l’anno in corso, infatti, Venezia non ha ancora definito il livello dei servizi minimi, ma nell’aprile scorso nel ripartire il fondo regionale per il trasporto pubblico locale tra servizio ferroviario e su gomma e navigazione, ha evidenziato le decurtazioni subite a livello nazionale. Per cui le risorse venete passano dai 256. 109. 636, 58 euro della fine 2016 ai 247. 572. 400, 30 euro di quest’anno. Si tratta di un taglio pari al 3, 33% che a livello di bacino bellunese corrisponde a minori risorse per servizi minimi pari a 429. 950, 08 euro. Questo comporta anche una riduzione dei km a disposizione che per il servizio extraurbano in provincia ammontano a 5. 639. 756: ma, se venisse confermata la minore somma prevista per il 2017, si dovrebbero tagliare ben 5. 738 km. Per cui la Provincia ha deciso di iniziare già a razionalizzare, in via preventiva e per l’estate, alcune fermate e modificare qualche giro per poter restare all’interno delle risorse ad oggi sicure».
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