Bruseghin: «Qui c’è l’essenza del ciclismo»

FELTRE. «Mi diverto a partecipare a una corsa che è un modo per stare insieme a tanti amatori e condividere la stessa passione. È bello anche vedere come cambia il viso delle persone, con il passare delle ore, la sofferenza e la felicità. Tante sfaccettature». Lo spirito della 24 Ore Castelli lo descrive Marzio Bruseghin, ex ciclista su strada professionista dal 1999 al 2012, terzo al Giro d'Italia 2008. Per lui non è la prima partecipazione alla maratona ciclistica che fa pedalare fianco a fianco grandi campioni dello sport e semplici appassionati. «È sempre emozionante e poi ci sono i racconti di come si è passata la notte e tanti piccoli aneddoti», aggiunge Bruseghin. «Il percorso è bello e pur essendo piccolo contiene tutto: uno strappo impegnativo, un tratto in falsopiano, un paio di curve in discesa e il pavè. C'è tutta l'essenza del ciclismo». Quella di quest'anno è stata un'edizione olimpica, con sette medaglie d'oro che hanno pedalato tra la salita di via Campogiorgio, le strettoie di borgo Ruga, il rettilineo con le insidie dei dossi in via Marconi (per l'occasione coperti da speciali tappeti che attenuano il dislivello) per finire proprio con il pavè di via XXXI Ottobre e largo Castaldi. «Una bella gara e una bella organizzazione», commenta Silvio Fauner, fondista sappadino oro nella storica staffetta di Lillehammer 1994. «È sempre bello esserci e anche il tempo, a parte il temporale di venerdì sera ci ha lasciato tranquilli. È bello il percorso, è bella la gara ed è bella la gente».
Se per Fauner è la settima volta alla 24 Ore, Federico Pellegrino è un esordiente, ma a Feltre è quasi di casa. Qui ha vinto anche l'ultimo campionato italiano sprint di sci di fondo. «Di gare in bici non ne avevo mai fatte ed è stata veramente una bella esperienza e mi ha fatto bene dal punto di vista della preparazione. Ho avuto modo di correre anche di notte e nelle curve sembrava di essere in un circuito di go kart. A me che piace cercare la velocità ho preso qualche rischio, però mi sono proprio divertito», racconta. «Su questa strada (Campogiorgio) ho corso con gli skiroll, dall'altra parte della collina ho corso con gli sci (in Pra' del Moro) e adesso ho corso in bici. Gli eventi Sportful sono sempre una garanzia». C'era anche Gabriella Paruzzi, oro nella 30 km di Salt Lake City 2002: «Mi ha colpito l'atmosfera. Pensando che c'è anche chi corre 24 ore da solo, grande ammirazione per i coraggiosi». (sco)
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