Bossi e Calderoli a casa Tremonti Una festa tra ministri in Cadore
Stasera a Lorenzago il compleanno del ministro dell'Economia. Calderoli: «Non parliamo di secessione, per questo abbiamo scelto il federalismo». Stoccata al collega Galan: «In passato non ha fatto nulla per farsi voler bene dalla Lega, ha scritto anche un libro contro di noi, dovrebbe occuparsi di più dell'agricoltura e degli agricoltori»

CALALZO DI CADORE.
Galan? «In passato non ha fatto nulla per farsi voler bene dalla Lega, ha scritto anche un libro contro di noi, dovrebbe occuparsi di più dell'agricoltura e degli agricoltori». E' iniziata con i fuochi d'artificio la breve vacanza di Roberto Calderoli, ministro della semplificazione, a Calalzo di Cadore, in attesa di Bossi, per festeggiare questa sera in baita, a Lorenzago, il compleanno di Giulio Tremonti.
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Ottimo, secondo Calderoli: perché è giusto che chi ha contribuito di più allo sviluppo, riceva anche di più. Però - raccomanda Calderoli - il Veneto metta mano finalmente anche al regolamento. Ma il rischio di secessione? "Macché", tranquillizza Calderoli.
«A Ponte di Legno, ad esempio, non si è mai parlato di secessione. Proprio per questo abbiamo scelto il federalismo. Ma che ci sia una spaccatura è evidente e circostanziato dalle masssime cariche istituzionali, ogni volta che parlano di questione meridionale».
Bossi, Tremonti e Calderoli si riposeranno solo apparentemente in Cadore. Il ministro dell'economia si è raccomandato di non dover parlare di lavoro, ma il vertice leghista gli chiederà le prime riflessioni sulle ultime bozze del federalismo fiscale. «Per le Regioni e le Province si utilizza Iva, Irpef e Irap. Questa ultima, per la verità, c'è già ma cambierà (non posso dire come)», si è limitato ad anticipare ieri sera Calderoli, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano i contenuti del mix di Iva ed Irap da destinare alle Regioni, come annunciato dallo stesso Calderoli a Ponte di Legno.
Soffermandosi sull'Iva, il ministro ha aggiunto che «è una tassa fredda, oggi la stabilisce l'Istat, dopo la incasseranno direttamente i territori». Per quanto riguarda, invece, l'Irap, Calderoli ha sottolineato che «è l'odioso balzello inventato dai comunisti» e che «continua ad essere odioso e comunista», ma sarà utilizzato come strumento contro la crisi. Il ricorso ad altre misure, magari più frivole? «Tutte fantasie d'estate», ha tagliato corto Calderoli, aggiungendo, sul piano politico, che «un governo tecnico sicuramente dev'essere considerato un colpo di Stato».
Soffermandosi sulla prospettiva delle elezioni anticipate e dell'impegno ad evitare, da parte di numerosi partiti e di una parte della maggioranza, Calderoli ha detto che non bisogna fare affidamento sulle manovre per riacquisire i finiani, perché «questa è merce che viene e merce che va. Andiamo sui contenuti. O uno è d'accordo su quello che si è proposto e per cui è stato eletto, diversamente tradisce non solo il Pdl ma il patto con gli elettori. E la cosa è gravissima». Per Calderoli, «la verifica si fa sui contenuti e mi auguro che questo avvenga il prima possibile, sia che si vada avanti, sia che si vada al voto». Bocca chiusa, invece, da parte di Tremonti, che si è concesso ai giornalisti per lungo tempo, all'esterno dell'hotel Ferrovia, a Calalzo, ma rispondendo esclusivamente con un sorriso ad ogni tentativo di domanda.
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