Bosco del Cansiglio “recintato” per proteggerlo dai cervi

FARRA D’ALPAGO. L’altopiano del Cansiglio come un grande campo di concentramento? Sembra che sia proprio questo il destino della foresta. È tra le più salvaguardate d’Italia ma i cervi, ancora troppo numerosi, la stanno distruggendo. Anni fa hanno dato l’assalto ai pascoli, per cui le aziende zootecniche hanno dovuto tirar su recinti, in taluni casi anche col filo spinato. Ben 110 mila euro di danni nel 2010; l’anno scorso, invece, nessun danneggiamento. Quest’anno neppure. Solo le tre aziende prive di protezione devono lamentare una minore produzione di fieno, ma nella prossima primavera provvederanno anche loro a mettersi in sicurezza. I cervi, infatti, si sono rifugiati nel bosco.
Problema risolto? Macché. Gli animali stanno mangiando il sottobosco, per cui nei prossimi anni non ci sarà rinnovo. Corpo forestale, da una parte, e Veneto Agricoltura dall’altra, si stanno oltremodo preoccupando, per cui la Regione ha deciso di recintare, fino a due metri d’altezza, i siti forestali più delicati, più pregiati. A cominciare dalle aree coltivate ad abeti bianchi.
I sindaci di Tambre, Farra e Fregona sono allarmati. C’è chi parla di «campo di concentramento» e sollecitano l’avvio della campagna di abbattimenti. Ne sarebbero in programma 400 l’anno per un triennio.
Ma la Regione, soprattutto nelle sue espressioni politiche, è prudente. Anche perché ci sono dati in controtendenza rispetto ai grandi numeri di cervi. Gli esperti incaricati da Veneto Agricoltura hanno fatto delle verifiche nella recente “stagione dei bramiti” riscontrando una presenza inferiore addirittura del 75% fra i maschi.
Un buon segnale, non c’è dubbio. «Ma non significa che sull’altopiano è rimasto un quarto degli oltre 200 cervi del 2010 e del 1011», mette subito le mani avanti Paolo Casagrande, dei sindacato Anpa. «Riteniamo che ne siano rimasti circa due terzi, per cui l’abbattimento è ancora una misura indispensabile».
Resta il problema del risarcimento. Per il 2010 la Regione stessa ha accertato danneggiamenti ai pascoli e alle aziende per 110 mila euro. L’anno scorso la giunta aveva deliberato indennizzi per 40 mila euro, posticipando a quest’anno gli altri 70 mila. «Fino ad oggi non è arrivato nessun euro», protesta Casagrande, che ritiene «ineluttabile» la scelta di Veneto agricoltura di recintare il bosco. Anche se i costi non sono alti, ma altissimi. Si parla infatti di 50 mila euro ad ettaro. E non tanto per il costo della rete, ma per quello dell’installazione, che deve seguire i parametri di rispetto dell’ambiente. E il terreno non è dei più comodi per allungare una rete. «Non vorrei che ancora una volta si prendessero decisioni così significative senza consultare i sindaci», interviene Giacomo De Luca, sindaco di Fregona. «Un Cansiglio ridotto a campo di concentramento non avvicinerebbe, ma allontanerebbe i visitatori».
Francesco Dal Mas
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