Boom di decessi? «Tutto sotto controllo»

Otto morti in cinque giorni, ma la direttrice sanitaria De Marco tranquillizza: «Numeri ridottissimi rispetto al 2021»
Paola Dall’anese

/ belluno

Altri due decessi nella giornata di ieri per il Covid in provincia di Belluno. Le vittime sono due pazienti molto anziani (un 95enne e una 98enne), che erano ricoverati nel reparto di Pneumologia Covid dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre. Con questi due decessi, salgono a otto le vittime del Coronavirus nel Bellunese nel giro di cinque giorni. Numeri a cui non eravamo più abituati e che per un attimo ci riportano alle precedenti ondate di Covid, quando, praticamente ogni giorno, si registravano decessi.

Nessun timore

Ma siamo tornati ai livelli dell’ondata del 2021? «Questi numeri», tranquillizza la direttrice sanitaria dell’Ulss 1 Dolomiti, Maria Caterina De Marco, «non sono significativi se andiamo a considerare la quantità dei positivi che abbiamo attualmente in provincia: siamo oltre gli ottomila, un numero altissima, che non era mai stato raggiunto durante le altre ondate». Per la dirigente De Marco l’ondata del 2021 e quella attuale non sono tra loro assolutamente confrontabili: «E questo grazie alla campagna di vaccinazione che ha abbattuto il rischio di decesso. Oggi, infatti, il 95% dei positivi non ha sintomi o, se li ha, sono leggerissimi».

«La variante Omicron», prosegue la dirigente dell’azienda sanitaria bellunese, «è ormai predominante nel nostro territorio e in tutto il Veneto. È molto contagiosa e ciò ci fa pensare che, grazie al numero altissimo di contagi, potremmo arrivare a breve alla cosiddetta immunità di gregge». De Marco analizza gli otto decessi registrati in questi ultimi cinque giorni. «Nella maggior parte dei casi, le vittime erano persone con altre patologie, anche gravi, che si sono acuite con il virus. Alcune erano molto anziane e quindi con un fisico debilitato». La direttrice sanitaria confronta poi i numeri delle vittime nel 2020 e 2021. «Nel novembre 2020 i morti erano stati 129, nello stesso periodo del 2021 soltanto sette. Se analizziamo dicembre 2020 con lo stesso mese del 2021, vediamo che le vittime sono state nel primo caso 151 e nel secondo, grazie alle vaccinazioni, soltanto 12. Vaccinazioni che hanno fatto la differenza anche nelle case di riposo: oggi nessuno degli anziani che è stato contagiato con il Covid ha avuto bisogno di ricovero».

Infine, prendendo il periodo dal primo al 26 gennaio, si vede che lo scorso anno erano morte 80 persone, adesso siamo quota 17. E questo nonostante il picco dell’epidemia che stiamo vivendo. «Così stando le cose», sottolinea De Marco, «è plausibile pensare che a breve la curva epidemica scenderà».

Ìl report

Oggi, intanto, in ospedale sono ricoverate 58 persone: 6 in Terapia intensiva, 42 nei reparti di area non critica e 10 nell’ospedale di Comunità.

la scuola

Che la circolazione del virus in provincia sia al massimo lo dimostrano i numeri del contagio nella scuola. Dall’11 al 25 gennaio, infatti, le classi prese in carico dall’Ulss sono 340, (+40 rispetto a venerdì scorso), di cui 185 in quarantena (+52 rispetto al 21 gennaio). Sono seimila gli studenti coinvolti sugli oltre 22 mila totali in provincia, di cui 3.300 in sorveglianza a casa. —

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