Bombassei De Bona: una sua perizia “inchioda” il colpevole

AURONZO. C’è ancora una volta la firma del perito balistico auronzano Luigi Bombassei De Bona sulla risoluzione di un omicidio, avvenuto a Trieste nel novembre del 2003. Sedici anni dopo il colpo di scena: la perizia di Luigi Bombassei De Bona ha portato all’identificazione dell’autore, Antonio Fiore, sabato scorso condannato in via definitiva a dodici anni di carcere. I fatti risalgono al novembre del 2003: a Trieste venne rinvenuto, all’interno della propria auto, il corpo del tassista Bruno Giraldi, ucciso con un colpo di pistola alla testa. Fiore venne subito indagato ma, per insufficienza di prove, scampò al carcere. Il caso però venne riaperto nel 2016 con il gip Giorgio Nicoli, che decise di affidare una nuova perizia balistica all’auronzano Bombassei De Bona, professionista considerato uno dei massimi esperti italiani in materia di armi. «La perizia non lasciava spazio a dubbi, ho effettuato una serie di comparazioni, anche molto complesse, che hanno evidenziato uno scenario certo. A sparare era stata una Beretta 7. 65”»: questo il commento di Luigi Bombassei De Bona, la cui perizia è stata considerata «inattacabile» al punto da superare senza dubbi sia la Corte d’appello e sia la Cassazione. Quest’ultima, pronunciatasi sabato scorso, ha confermato la condanna per Antonio Fiore che ora dovrà scontare dodici anni di carcere. «Ho ricevuto la telefonata di un mio collega di Roma che mi informava sui fatti di Trieste», ha aggiunto Bombassei De Bona, «sono contento che, ancora una volta, il mio lavoro sia servito a trovare la soluzione ad un caso spinoso, che si trascinava da tanti anni». Un caso complesso, che venne riaperto nel 2016 con nuove indagini affidate ai Ris di Parma: «Sono stato diverse volte a Parma ma c’era sempre qualcosa che non mi tornava, il lavoro effettuato non è stato per niente facile, diventa difficile anche solo spiegarlo a parole. La cosa importante è che sia riuscito a portare alla luce la verità, inconfutabile.» Per Luigi Bombassei De Bona il tempo dei festeggiamenti è anche stavolta breve. «Tornerò presto a Brindisi dove sto seguendo una vicenda complicata; stessa cosa posso dire di Reggio Calabria. Altro non sono in grado di aggiungere, sono due casi molto particolari sui quali vige l’assoluto silenzio. Continuo a girare l’Italia in lungo ed in largo, sono contento che il mio lavoro venga particolarmente apprezzato». —

Dierre

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