Bob a Cortina, sopralluogo del Cio positivo: «Non è più necessario un piano B»
Alla verifica mensile in vista di Milano-Cortina 2026 era presente una delegazione di circa 40 persone tra cui Comitati e Federazioni internazionali. Confindustria replica con un no comment alla strigliata ricevuta da Varnier

«La pista di bob di Cortina, per le prime discese, sarà pronta per le pre omologazioni di fine marzo».
E il Piano B di Lake Placid? «Lo considero come la coperta di Linus. Non sarà necessario».
Così Ivo Ferriani, presidente della federazione Internazionale di Bob, che il 16 gennaio a Cortina ha partecipato alla ricognizione da parte del Cio al cantiere di Ronco. «Si sta concludendo un lavoro di eccellenza. Siamo alla fase conclusiva. Si procede nella tempistica giusta». aggiunge.
Siamo al 75%? «Non facciamo questione di percentuali. Ma abbiamo tutti gli elementi per dire che l’opera si concluderà nei tempi giusti e nella qualità migliore. In verità ero un po’ preoccupato, lo debbo ammettere, un anno fa», ricorda. «Oggi, invece, tiriamo un profondo sospiro di sollievo».
La delegazione
La soddisfazione di Ferriani è stata condivisa dalla delegazione di circa 40 persone che il 16 sono salite in cantiere per fare il punto della situazione.
Per il Cio sono approdati nella Conca ampezzana Xavier Becker e i suoi collaboratori, oltre che i presidenti delle Federazioni dello slittino e dello skeleton, oltre che del bob.
Per la Fondazione Milano Cortina non ha voluto mancare lo stesso amministratore delegato, Andrea Varnier.
Per la Regione Veneto il dirigente Giuseppe Fasiol che si occupa di Olimpiadi.
Per il Comune gli assessori Giorgio Da Rin e Stefano Ghezze. Ovviamente erano autorevolmente rappresentati anche Simico, che ha in gestione il cantiere, e l’impresa Pizzarotti.

La giornata è stata di intenso lavoro, con la mattinata dedicata alla verifica, metro dopo metro, del serpentone in calcestruzzo. Praticamente finite le curve, resta la parte conclusiva, quella in rettilineo. Tecnici ed esperti hanno voluto toccare con mano, in alcuni tratti palmo a palmo, la conca dello scivolamento.
La verifica
Una verifica certosina, ritmata da prolungati momenti di silenzio e di apparente tensione. Dopo l’esperienza in campo, ci si è chiusi in una sala per tutta una serie di interrogazioni e di relative risposte.
Nel pomeriggio avanzato, il vertice politico che ha preso atto del buon lavoro svolto.
E qui i volti si sono aperti al sorriso. Sotto esame era in particolare la gestione Simico, che ha appunto la responsabilità del cantiere. Esame brillantemente superato, si è ammesso da parte delle Federazioni internazionali.
Era attesa, nella serata del 16 gennaio, una comunicazione del Comitato Olimpico internazionale, che avrebbe dovuto certificare il puntuale rispetto del cronoprogramma. E che, di conseguenza, non c’è necessità di ricorrere al fatidico Piano B, quello appunto di Lake Placid negli Usa. Ma, all’ultimo momento, le conclusioni sono state rinviate al 17.
Le gare di marzo
C’è la possibilità, ci si è chiesti, che in caso di qualche intoppo dell’ultimo momento possa esserci un posticipo anche delle gare di prova, dal 24 marzo ai primi di aprile o addirittura più in là? «Per quanto abbiamo constatato, al momento non si pone affatto questa necessità. Noi abbiamo previsto le gare nella terza decade di marzo», ci ha risposto il presidente Ferriani, precisando di lasciarsi alle spalle ogni polemica e dichiarandosi convinto che non ci saranno problemi neppure per la legacy.
«Certo», aggiunge, «dopo le prove ci sarà ancora molto lavoro da fare per preparare tutto l’esterno dell’impianto. Ma il tempo c’è».
Intanto sono comparse, a bordo di alcune curve, anche delle caratteristiche transenne in legno. Come a dire che il cantiere procede su più fronti.
E il 17 sera la soddisfazione è stata espressa anche dagli ex bobbisti ed operatori della storica “Eugenio Monti” che in giornata avevano potuto constatare come procedeva il lavoro.
Il lavoro continua
La delegazione Cio si è occupata solo dell’impianto di Ronco, non è escluso che il 17 voglia approfondire anche lo stato dell’arte pr quanto riguarda l’avvio del villaggio olimpico e la riqualificazione dei servizi allo stadio del ghiaccio.
Senza escludere un’occhiata alla progettazione tanto discussa del collegamento di Socrepes, anche alla luce dell’affollamento che nelle prossime ore si avrà ai piedi delle Tofane per la Coppa del Monto di Sci femminile.
Tra i presenti al sopralluogo anche Andrea Varnier, che ha strigliato e non poco Confindustria Belluno Dolomiti per aver affidato alla stampa la richiesta di aprire un ufficio di Fondazione a Belluno.
Gli industriali, contattati, si sono blindati dietro un no comment.
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