Bicicletta contro auto la conducente assolta anche in secondo grado
SOVRAMONTE. Il bambino contro la macchina. Non la macchina addosso al bambino. L’automobilista Valentina D’Incau è stata assolta anche in appello dal reato di lesioni colpose. La donna aveva già ottenuto l’assoluzione dal giudice di pace, dopo l’incidente stradale del 20 marzo 2014, a Servo di Sovramonte. La vicenda si chiude in questo modo, su richiesta del difensore Coppa. Decisiva la perizia redatta dall’ingegner Bet, che ha ricostruito con precisione la dinamica del sinistro, dopo i rilievi di legge dei carabinieri di Lamon.
Quel giorno il ragazzino di 12 anni stava giocando con il fratello e alcuni amici. Giravano in bici, a Servo di Sovramonte. Il bimbo stava arrivando da dietro il Municipio per immettersi sulla strada che lambisce il lato destro del municipio di Sovramonte. In quel momento, arriva l'auto di D’Incau e l’impatto è inevitabile. Il giovanissimo ciclista cade a terra ferito. La conducente è di fretta, perché ha un appuntamento dal medico, ma dopo l’urto scende e gli chiede se sta bene. Poi controlla i danni alla macchina e sgrida i ragazzini, raccomandandosi di fare attenzione. Il ferito viene accompagnato all’ospedale, dove viene medicato e dimesso con una prognosi complessiva di 25 giorni.
Sempre secondo la ricostruzione dell’epoca, l’automobilista torna sul posto, sia per sapere come sta l’investito che per fare la constatazione amichevole e chiedere conto dei danni alla propria auto. Parte, in ogni caso una querela per lesioni personali colpose: i genitori chiedono 6 mila euro di danni. Il pace ha assolto l’imputata e lo stesso ha fatto il tribunale. È il ciclista a essere andato addosso all’auto. —
Gigi Sosso
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