Bene la gestione dei rifiuti ma si spreca troppa acqua
BELLUNO. Si butta poco, si recupera molto. Belluno si conferma ai vertici negli indicatori che guardano al mondo dei rifiuti. In città ogni abitante produce ogni anno 393,4 kg di immondizie (terzo posto in classifica, la prima è Nuoro con 364 kg, a Pisa ne producono 811 kg all’anno).
Di questi rifiuti, il 77,8% viene differenziato. Il capoluogo scende al quinto posto nella classifica dedicata ai Comuni ricicloni. Davanti ci sono Verbania (86,2%), Pordenone (85,5%), Treviso (85,3%) e Trento (80,4%). «Andiamo benissimo», precisa Massaro. «Ma la nostra percentuale di differenziata è più alta rispetto al dato indicato nel rapporto. Siamo all’83%. Non è stato considerato, fra i parametri per costruire la classifica, quello del compostaggio domestico, che da noi vale almeno 5 punti percentuali». Il motivo? «Un problema burocratico», prosegue il sindaco.
«Da quest'anno è diventato obbligatorio un contratto che regoli i rapporti fra la società che si occupa della raccolta e il cittadino che fa il compostaggio dell’umido. Noi lo abbiamo saputo quando è uscita la graduatoria, altri invece hanno questo documento. Comunque alla presentazione del rapporto siamo stati presi come esempio perché abbiamo la tariffa più bassa fra tutte le città capoluogo di provincia». Massaro precisa: «Non è corretto considerare solo la percentuale di raccolta differenziata: guardiamo anche alla tariffa, che da noi è sempre scesa, anche in maniera importante, negli ultimi anni, e che è la più bassa in Italia».
A fare da rovescio della medaglia c’è il problema delle polveri sottili: Belluno è decima nell’indicatore che evidenzia i valori medi annui registrati dalle centraline urbane che monitorano le Pm10, scende al 20° posto per quanto riguarda i valori medi annui di biossido di azoto e al 51° se si guarda ai superamenti nocivi.
Anche nel capitolo delle dispersioni idriche non brilliamo: le falle nelle tubature dell’acqua costano un 63° posto. «Se però guardiamo una recente classifica che analizza i dati provinciali, siamo in miglioramento complessivo», continua Massaro. «Bim Gsp sta intervenendo con urgenza nelle zone dove ci sono le maggiori criticità, e fra queste non c’è il capoluogo. In futuro ci saranno interventi anche sulla nostra rete».
Belluno è abbastanza in basso anche nella classifica degli incidenti stradali, che considera le persone ferite o decedute ogni mille abitanti. Davanti ha città come Bari, Napoli, Torino, Treviso. Da migliorare, infine, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile nelle abitazioni private: siamo 83esimi su 104 capoluoghi di provincia. (a.f.)
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