Belluno, viabilità: la Panoramica torna a doppio senso

E via Sottocastello torna in mano ai pedoni. Ieri la presentazione dei lavori
L’assessore comunale ai lavori pubblici Fabio Da Re e la strada Panoramica da ieri riaperta al traffico dopo oltre tre anni dalla frana che costrinse Palazzo Rosso a vietarla al traffico
L’assessore comunale ai lavori pubblici Fabio Da Re e la strada Panoramica da ieri riaperta al traffico dopo oltre tre anni dalla frana che costrinse Palazzo Rosso a vietarla al traffico
BELLUNO. Tutti contenti, pedoni e automobilisti. Sono state riaperte via Panoramica e via Sottocastello, chiuse (la prima solo in parte) da più di tre anni per una frana. Per restituire ai bellunesi due vie di comunicazione non solo funzionali, ma anche di valore storico, c'è voluto parecchio tempo. «Abbiamo dovuto risolvere delle gravi problematiche tecniche e giuridiche», ha precisato subito il sindaco Prade. Ad esempio il fatto che alcune delle scarpate sistemate appartengono a privati, ma anche i vincoli messi dalla Soprintendenza, perchè via Sottocastello è affiancata da una parete che rappresenta uno dei pochi reperti sopravvissuti della cinta muraria della città. Anche l'assessore ai lavori pubblici Fabio Da Re si è tolto qualche sassolino dalle scarpe durante la presentazione dei lavori, «che hanno sì richiesto del tempo, ma per ragioni precise», ha detto. «Chi critica il lavoro degli altri, probabilmente non sa nemmeno cosa voglia dire fare un intervento come questo», ha aggiunto, autodefinendosi «uomo di cantiere» e criticando, neanche velatamente, quei consiglieri che, un anno fa, fecero ironicamente festa sulla Panoramica con un buon dolce. «Non ci permetteremmo mai di mangiare un tiramisù nei cantieri, perchè sappiamo cosa vuol dire lavorare per la città. Non spenderemo mai denaro per i banchetti e non brinderemo mai sulle disgrazie, come è stata la frana che ha interessato questa strada». Terminato lo sfogo sono stati illustrati i lavori. Il muro di via Sottocastello, franato nel marzo del 2007, è stato ripristinato in due fasi: prima è stato messo in sicurezza e riprofilato il versante, poi è stato ricostruito il muro. Per il rivestimento finale sono state utilizzate le pietre originali del muro crollato. La parete è stata poi drenata e riempita, nella parte posteriore, con materiale drenante. Sono stati inoltre raccordati tutti gli scarichi trovati dietro la muratura esistente e venuti alla luce solo al momento delle fasi di scavo, e convogliati al sistema fognario esistente. Grande cura anche per l'estetica del muro, per il quale sono stati recuperati i conci e la tessitura originari. Infine, sulla scarpata che scende verso la Panoramica sono state poste delle reti e delle biostuoie, in ottica di prevenzione. Oggi dunque gli abitanti di Borgo Piave e chiunque voglia raggiungere il ponte della Vittoria dal centro storico, potrà tornare a percorrere via Sottocastello, senza aggirarla e allungare il proprio percorso come accadeva fino a due giorni fa. I lavori, iniziati nel marzo 2009, sono costati 500mila euro, di cui 200mila finanziati da Veneto strade e 300mila dalla Regione (presente in rappresentanza Dario Bond). Contestualmente è stata riaperta al traffico veicolare in entrambi i sensi di marcia anche la Panoramica, che però presenta dei punti critici. Non occorre essere dei tecnici per osservare l'inclinazione presa dalla strada sul lato destro in discesa (da piazzale Marconi al ponte della Vittoria), quello, per capirsi, che dà sul parcheggio di Lambioi. Da Re sa che quelle scarpate meritano un'attenzione particolare, ma anche in questo caso si tratta di proprietà private, e il problema non è semplice da risolvere. La Panoramica, inoltre, è tutta da asfaltare: «Lo faremo, l'anno prossimo», assicura Da Re. «Inoltre, per la primavera 2011 abbiamo in cantiere la sistemazione del percorso pedonale protetto che conduce al parcheggio di Lambioi dal ponte Bailey. Metteremo delle mattonelle per consentire a chi lo frequenta di poterlo utilizzare anche quando piove o nevica». Oggi il percorso è in ghiaia e terra, e si trasforma in una palude quando piove.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi