Belluno: vandalismi alle scuole elementari
Secondo raid notturno alla scuola elementare di Quartier Cadore

A sinistra una veduta della scuola elementare di Quartier Cadore a Belluno
BELLUNO.
Lo spettacolo la bidella si è trovata di fronte è stato ancora una volta impietoso. Secondo raid da parte di giovani vandali alla scuola elementare di Quartier Cadore a Belluno nel giro di una decina di giorni.
Dopo aver sventrato la bandiera italiana, qualcuno ha preso di mira lo stendardo del Veneto e quello dell'Unione europea, ritrovato nel cortile di una villa vicina. Nel mirino anche alcuni cassonetti e i porta-ombrelli, buttati a terra. I sospetti si concentrano su un gruppo di ragazzini minorenni. Parla di un gesto «triste» la direttrice Renata Dal Farra, mentre il consigliere Francesco Pingitore reclama «una telecamera per ogni scuola».
Solo vandalismo fine a se stesso. Davvero difficile, se non impossibile, pensare a un tentativo di furto o a un gesto politico, anche perché nessun simbolo è stato risparmiato dalla maleducazione di chi ha colpito.
Il primo raid vandalico risale a una decina di giorni fa: «Ho trovato la bandiera italiana stracciata e il pennone danneggiato», racconta una collaboratrice scolastica. Qualcuno la sera prima si era introdotto nel cortile. Qualche residente avrebbe notato un gruppo di ragazzini, forse delle medie, forse dei primi anni delle superiori. Con loro c'era anche una ragazzina con una bottiglia in mano. Non è da escludere che la comitiva avesse alzato un po' troppo il gomito.
Il copione si è ripetuto nelle ultime notti. Ieri la scena che si è presentata alla collaboratrice è stata simile a dieci giorni prima: cambiavano solo le "vittime". «La bandiera di San Marco era a terra, mentre quella dell'Unione europea è stata trovata dal nonno vigile in un'abitazione qui vicina», racconta la donna. Rovesciati anche i portaombrelli all'entrata, nessun segno di effrazione però sulle porte. A confermarlo è la direttrice Renata Dal Farra: «E' la prima volta che accade un episodio del genere. Non è grave, ma è triste», dice Dal Farra. «I muretti della scuola sono bassi ed è facile scavalcarli, ma finora non c'erano stati problemi».
La direttrice sembra escludere che si possa trattare di bambini delle elementari: «Il problema è che c'è scarso rispetto per le cose altrui e la cosa pubblica. Me ne accorgo guardando ai cortili delle scuole, dove magari i ragazzi più grandi si ritrovano nel pomeriggio». Non per questo, Dal Farra vede un aumento degli episodi di cattiva maleducazione: «Se si fanno i confronti con le generazioni più mature c'è differenza, ma negli ultimi anni non mi sembra ci siano stati particolari peggioramenti».
Condanna l'episodio parlando di "bravata" il consigliere comunale Francesco Pingitore: «Fosse per me», dice il rappresentante di maggioranza, «metterei una telecamera in ogni scuola».
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