Belluno, slitta al 2022 l’adunata degli alpini del Triveneto

BELLUNO. Dopo il rinvio dell’adunata nazionale alla seconda metà di ottobre, saltano i raduni dei quattro raggruppamenti cui è suddivisa l’Ana: tre perché troppo a ridosso della stessa adunata posticipata, uno, quello Triveneto, per le restrizioni sanitarie in atto. Ma tra gli alpini si fa strada anche una seconda incognita: se a ottobre non ci fossero le condizioni per la manifestazione che richiama 400 mila persone e oltre in tre giorni, che ne sarà della stessa e della già programmata adunata di Udine 2021?
Nella seduta del 24 aprile, la seconda in teleconferenza dall’inizio della pandemia, il consiglio direttivo nazionale ha rivisto il calendario delle manifestazioni alpine a livello nazionale. Il consiglio, in particolare, «ha accolto la proposta ricevuta dai raggruppamenti di rinviare al prossimo anno i rispettivi raduni».
Il raduno del Triveneto era previsto l’11 e il 12 luglio ad Asiago, nel centesimo anniversario della prima adunata sul monte Ortigara nel 1920 e a 14 anni dalla nazionale. «Il raduno», fa sapere l’Ana, «è stato rinviato poiché, viste le attuali restrizioni sanitarie in tema di assembramento sociale, non ci sarebbero certamente le condizioni per un suo regolare svolgimento». Se dunque il raduno ad Asiago slitta al 2021, quello già programmato a Belluno per lo stesso anno slitta di conseguenza al 2022.
Non solo. Sono state annullate anche le manifestazioni nazionali previste sino alla fine di luglio, ossia i pellegrinaggi in Ortigara e Adamello.
L’invito del presidente nazionale Sebastiano Favero: «Andiamo avanti con la macchina associativa, dal Piemonte al Friuli, dall’Emilia Romagna alla Sicilia. La nostra presenza e la nostra disponibilità continuano. A fine pandemia faremo un “Libro verde” dedicato a questo momento. Noi ci siamo e difendiamo la nostra identità e la nostra unità associativa. Sono valori che dobbiamo coltivare con forza».
Nell’ipotesi che nemmeno a ottobre possa essere immaginabile lo svolgimento dell’adunata, il consiglio nazionale dovrà decidere: far slittare l’adunata 2020 alla primavera successiva o farla saltare di un anno in avanti, confermando quindi l’evento di Udine. Un’eventualità che al momento non è in agenda. —
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