Belluno, negozi in crisi, l’Ascom: «Tasse comunali a rate»

La strada è in salita. L’assessore Gamba: avremmo noi come Comune bisogno che i commercianti ci dessero qualcosa perché i conti qui è difficile farli quadrare
Paola Dall’anese

I commercianti della Consulta Ascom di Belluno dicono no a chiusure anticipate dei negozi o in alcune giornate della settimana, ma chiedono che il comune di Belluno intervenga per almeno dilazionare i pagamenti delle tasse.

È stato un parere pressoché unanime quello espresso giovedì sera durante la riunione della Consulta Ascom provinciale, presieduta da Angela De Min. Nelle settimane precedenti i commercianti avevano valutato alcune ipotesi per far fronte al caro bollette. Tra queste qualcuno aveva suggerito la possibilità di chiudere prima i negozi o di aprirli solo alcuni giorni a settimana. Ma queste opzioni non sono piaciute alla maggioranza del gruppo che ha invece visto come soluzione migliore per contenere i costi la possibilità di pagare a rate tasse come la Tari per i rifiuti o la Tosap per l’occupazione del suo pubblico. «Sarebbe una cosa importante così ci eviterebbe di fare ulteriori pagamenti in questi ultimi due mesi dell’anno in cui si concentrano molto scadenze per noi commercianti», ha detto De Min che promette di parlarne presto con l’amministrazione comunale del capoluogo.

Su questo aspetto, però, l’assessore al bilancio, Paolo Gamba pur sottolineando che «ad oggi nessuno dei commercianti si è fatto avanti per presentarmi questi problema», scherza dicendo che «avremmo noi come Comune bisogno che i commercianti ci dessero qualcosa perché i conti qui è difficile farli quadrare». Gamba non nasconde che chiudere il bilancio, quest’anno, sia molto difficile. «Intanto bisogna vedere se le regole previste dal Governo sulle tasse permettono dilazioni e quanto vengono a costare agli utenti. In secondo battuta, purtroppo, le difficoltà che lamentano i commercianti sono quelle che stanno affliggendo tutti: dai cittadini agli enti locali stessi. La situazione è difficile e non lo nego. Comunque attendo di avere notizie dalla viva voce dei commercianti per capire meglio le loro richieste», conclude l’assessore.

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