Belluno, guida alpina muore sotto una valanga in Val Visdende
L'uomo, un tecnico del soccorso esperto di montagna, stava effettuando un'uscita scialpinistica con un amico

SANTO STEFANO. Un’altra vittima delle valanghe in provincia di Belluno. A trovare la morte è stato ieri il tecnico di elisoccorso della stazione della Val Comelico e guida alpina, nonchè scalatore, Leonardo Gasperina Geroni, 54 anni, originario di Treviso ma residente a Santo Stefano di Cadore.
L’uomo è stato travolto da una valanga staccatasi improvvisamente dal monte Vancomun a Santo Stefano.
Gasperina stava effettuando una gita di scialpinismo con un amico, un paio di chilometri a est da dove, domenica scorsa, si è staccata la valanga che ha travolto e ucciso Mirco Cesco Gasperutto, ma sempre sulla stessa cresta. Gasperina aveva da poco iniziato la discesa verso valle, quando ha capito che qualcosa non andava per il verso giusto. Così ha detto all’amico di fermarsi e di scendere dopo di lui. L’esperta guida alpina aveva intuito l’instabilità del manto nevoso e, scrupoloso com’era, ha preferito andare avanti lui.
Appena iniziata la discesa, però, si è staccata la valanga che lo ha sommerso. Una slavina con un fronte di 60-70 metri, per 300 metri di lunghezza. Dall’alto l’amico ha assistito impotente alla tragedia.
Immediatamente, il superstite ha chiamato il 118, che ha inviato sul posto l’elisoccottero di Treviso, visto che quello di Pieve di Cadore era impegnato in un soccorso in pista ad Arabba.
E mentre l’amico ha iniziato a cercare di localizzare Gasperina, che indossava l’Arva, è arrivato anche il velivolo con a bordo il tecnico di elisoccorso bellunese e l’unità cinofila di Pieve di Cadore. Subito dopo sono giunte le squadre del Soccorso alpino di Val Comelico, Sappada e Auronzo, Centro Cadore e Pieve di Cadore.
L’equipaggio dell’elicottero ha iniziato a cercare il punto preciso dove era sepolto Gasperina. Pochi istanti e il tecnico di elisoccorso lo ha individuato. Era ancora in piedi, con la testa immersa nella neve per circa 20 centimetri. Ma per Gasperina, malgrado la tempestività dei soccorsi, non c’era più nulla da fare. Il medico del Suem non ha potuto far altro che constatarne il decesso.
I volontari del Soccorso alpino, nonchè suoi colleghi e amici, hanno trasportato la salma prima alla cella mortuaria e poi, per volere della moglie di Gasperina, Rosanna, direttamente nell’abitazione a Santo Stefano, in via Centenaro.
La morte di Gasperina, che ha anche una sorella residente a Mogliano (Tv), ha lasciato nello sgomento non solo il Soccorso alpino, colpito nel giro di pochi mesi da un’altra tragedia dopo il disastro di Falco a Rio Gere, ma anche il paese di Santo Stefano. Il sindaco Alessandra Buzzo ha fatto visita alla moglie Rosanna, infermiera del servizio domiciliare di assistenza ai malati terminali, nonchè socia del Cai. Addolorato anche il personale del Suem di Pieve di Cadore, dove Gasperina ha lavorato come tecnico di elisoccorso.
I funerali si svolgeranno lunedì.
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