Troppa acqua per innevare le piste. La Provincia diffida Dolomiti Ski Line
La società degli impianti del Nevegal ha la concessione di derivazione dal pozzo due dell’Anta. Palazzo Piloni contesta un prelievo non conforme al consentito dal 15 dicembre al 22 gennaio

Prelevata troppa acqua per l’innevamento artificiale delle piste del Nevegal. La Provincia, con la determinazione del settore Acque, ambiente e cultura del 17 aprile, ha diffidato Dolomiti Ski Line (ex Nevegal 2021, sarebbe stato perfezionato dal notaio il cambio di denominazione) a mettersi in regola con i prelievi consentiti dal disciplinare di concessione.
Contestati sono quelli del periodo che va dal 15 dicembre 2024 al 22 gennaio 2025: in quel lasso di tempo sono state registrate misure di portata al di sopra del valore di prelievo massimo. La Provincia segnala anche che i dati sono stati comunicati “solo a seguito di sollecito”, e chiede di inviare anche, entro aette giorni, “il report relativo alle portate emunte dal 22 gennaio 2025 al 28 febbraio 2025”.
Dolomiti Ski Line, con il procedimento di diffida, ha trenta giorni per presentare memorie scritte e controdeduzioni in ordine a quanto contestato. La Provincia ricorda anche che il rischio è “la decadenza dal diritto di derivare e utilizzare l’acqua pubblica per inadempimento delle condizioni essenziali della derivazione e utilizzazione”, come prevede la normativa di riferimento.
Dolomiti Ski Line risulta infatti titolare di una concessione di derivazione d’acqua da falda sotterranea a mezzo di un pozzo (il pozzo 2 dell’Anta) ad uso industriale, ovvero per l’innevamento artificiale. “Il contratto di concessione non è ancora stato sottoscritto”, rileva la dirigente del settore Acque nell’atto. La concessione è stata approvata, si legge, e nello schema di disciplinare sono precisati obblighi e condizioni per utilizzare l’acqua a scopo di innevamento artificiale. Ecco perché, a fronte di prelievi risultati non confermi al disciplinare, la Provincia ha dovuto emettere il provvedimento di diffida.
«Si è trattato di un fraintendimento», risponde Lorenzo Baldanello, referente di We Love Nevegal, che lavora con Dolomiti Ski Line al progetto di sviluppo del Colle. «La concessione ci è stata data alla fine di dicembre, con una diminuzione della quantità di acqua prelevabile. Il sistema era stato testato a novembre con un prelievo maggiore, abbiamo già risposto alla Provincia e ci siamo già messi in regola».
Baldanello anticipa che i legali stanno preparando le memorie, anche perché «non è chiaro quanto scritto nel disciplinare di concessione. Lo stiamo chiarendo con la Provincia. Potevamo prelevare un massimo di 80 mila mc di acqua, e siamo ben al di sotto. Risulta superata, ma solo per qualche giorno, la portata massima giornaliera, che è di 24 litri/secondo. La Provincia ha scritto massima, noi avevamo inteso media. Eravamo in assoluta buona fede e siamo convinti di aver agito nella legalità. Chiariremo con la Provincia, con cui c’è un ottimo rapporto».
Anche perché c’è in ballo pure la concessione per usare l’acqua del laghetto artificiale per produrre neve artificiale. Dolomiti Ski Line conta di avere quei mc di acqua a disposizione per il prossimo inverno. «Stiamo aspettando che il Comune faccia la procedura per assegnarci il laghetto, nel frattempo stiamo elaborando il progetto per la sala pompe», continua Baldanelo. Per usare il laghetto, infatti, serve un sistema di pompaggio verso l’impianto di innevamento. «L’iter è complesso», conclude, «stiamo dialogando in maniera proficua con tutti gli enti e ci auguriamo di concluderlo in tempo per la prossima stagione invernale».
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