Bar e bottega, a Costa ci pensa il Comune

Inaugurata la struttura che farà da punto di riferimento per i residenti. E ora l’amministrazione guarda a San Nicolò

COMELICO. Testardamente aggrappato alla vita del suo paese. Giancarlo Ianese, sindaco di San Nicolò Comelico, non vuole lasciare, ma raddoppia, anzi triplica.

Per la sopravvivenza del Comune, 408 abitanti, due anni fa ha aperto un bar con servizio alimentari in località Lacuna, una delle cinque frazioni. Considerato il successo, soprattutto sul piano sociale, ha deciso di replicare. Nei giorni scorsi, a Costa, un balcone sulla valle, ha inaugurato un bar, con annesso ristorante e alimentari. Non ancora pienamente soddisfatto, presto triplicherà, avviando un pubblico locale a San Nicolò.

«Abbiamo bisogno di centri di animazione, di aggregazione, che passino anzitutto per i servizi essenziali», spiega. I sindaci, dunque, come sentinelle del territorio. Ed ecco Costa, appena 83 abitanti. Un minuscolo ma incantevole borgo spesso attraversato anche da Giovanni Paolo II, quando andava a scarpinare sul monte Zovo.

L’amministrazione comunale, coordinata da Ianese, ha dunque impegnato 250 mila euro, delle sue poche risorse, per acquistare l’antica bottega del paese, chiusa ormai da 20 anni. La famiglia De Rigo l’ha ceduta per un prezzo contenuto. Il Comune, dunque, ha deciso di ristrutturarla. L’edificio si sviluppa su tre piani. Lo spazio alimentare è quello più a portata degli anziani abitanti, quindi al piano terra, con il bar vicino. Al primo piano c’è la cucina con il ristorante. Al terzo sono state ricavate alcune stanze per chi avesse intenzione di rilevarne la gestione.

Per il momento, in attesa di un bando “come si deve”, Ianese si è messo d’accordo con i giovani della parrocchia di San Nicolo perché lo gestiscano, in occasione della sospirata sagra del paese, e proseguano il servizio sino a conclusione della gestione. I ragazzi sono entusiasti, incoraggiati anche dal parroco don Fabio Fiori, che si divide tra le chiese di San Nicolò e quelle di Danta.

È stato lui stesso a benedire l’opera con la partecipazione, fra gli altri della presidente dell’Unione montana, Alessandra Buzzo. E la benedizione è stata estesa anche alla cucina e al ristorante, di cui vengono apprezzati i canederli ed i casunziei del Comelico.

Il sindaco Ianese e don Fabio assicurano, dopo averli assaggiati, che sono davvero una specialità; a prepararli in casa sono gli stessi giovani. «Il nostro sogno – confida il primo cittadino di San Nicolò – è che fossero i ragazzi a rilevare la gestione anche per il futuro, in modo da avviare un’attività che dà lavoro e che al tempo stesso torni di stretto interesse dei residenti e del Comelico».

È evidente che al bar bottega faranno capo anche dei servizi sociali, poiché questo è l’unico ambiente pubblico di Costa. Opera difficile, ma la scommessa a Lacuna è stata vinta. E proprio per questo Ianese vuole ripeterla a San Nicolò, quindi nel cuore del comune.

Francesco Dal Mas

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:barsociale

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi