Banco alimentare a rischio gli aiuti per 5 mila bellunesi

I fondi europei sono finiti e le nuove strategie sono al palo. Il 14 giugno una Colletta straordinaria per le famiglie in crisi
Belluno, 24 novembre 2007. al centro commerciale veneggia la colletta alimentareI volontari della Colletta Alimentare al lavoro
Belluno, 24 novembre 2007. al centro commerciale veneggia la colletta alimentareI volontari della Colletta Alimentare al lavoro

BELLUNO. È emergenza alimentare in provincia di Belluno. Sono quasi esaurite le scorte di cibo del concluso programma europeo Agea (che costituivano circa la metà di quanto la rete del Banco alimentare distribuisce alle associazioni caritatevoli convenzionate), mentre il nuovo programma Fead e il piano nazionale che dovrebbero sostituirlo devono ancora partire. Così, per aiutare le tante persone che chiedono un aiuto per poter mangiare, la Fondazione del banco alimentare ha deciso di recuperare quanto manca, attivando una Colletta alimentare straordinaria, che si svolgerà il 14 giugno.

A livello bellunese, la coordinatrice Maddalena Garolla si sta già muovendo per contattare le singole associazioni che fanno capo all’iniziativa, con l’obiettivo di verificare la disponibilità per questa giornata di raccolta per i poveri.

Il problema. Lo scorso novembre Garolla aveva lanciato l’allarme, avvisando che il 31 dicembre 2013 il programma europeo di aiuti alimentari, su cui si basava gran parte dell’attività del Banco, avrebbe chiuso i battenti. Una chiusura dettata dall’indisponibilità di alcuni Stati membri a finanziare, attraverso la nuova politica agricola comunitaria, l’acquisto di generi alimentari per scopi sociali. A livello europeo, questo programma dovrà essere sostituito da un fondo (Fead) di aiuti Ue agli indigenti diverso dal precedente, a cominciare dal fatto che non sarà più inserito nella politica agricola comune, ma nel Fondo sociale europeo. A Roma le modalità di utilizzo del fondo dovranno essere definite entro luglio. «Ma nel frattempo come faremo a garantire l’aiuto alle persone bisognose?», si domanda Garolla, che sottolinea come la chiusura dei fondi europei determinerà una perdita di 40 mila tonnellate di alimenti, pari a 1.740 Tir. Nella sola provincia di Belluno mancheranno 900 tonnellate di prodotti.

Iniziativa straordinaria. In attesa che il ministero del Welfare decida cosa fare, il Banco si è attivato, ricorrendo alla Colletta alimentare straordinaria del 14 giugno. «Si tratta di una mobilitazione per riuscire a far fronte a questa emergenza. Sono, infatti, oltre 5 mila i bellunesi che rischiano di non veder più arrivare il tanto atteso pacco alimentare. La gente è sempre più in difficoltà ed eliminare questo sostegno sarebbe davvero pesante», dice Garolla, che annuncia l’appuntamento di sabato a Santa Giustina, «dove valuteremo come organizzarci per la giornata straordinaria. Se gli anni scorsi, le risorse, in questo periodo, erano ancora abbastanza ampie, ora non è più così. Sappiamo che la gente è in difficoltà e sappiamo, quindi, che questa iniziativa potrebbe non avere gli stessi risultati della Colletta alimentare che si svolge a novembre da 17 anni. Ma siamo sicuri», conclude la referente della Colletta bellunese, «che questa provincia saprà essere attenta e sensibile a queste richieste di aiuto. D’altra parte qui si rischia l’emergenza, se non si correrà ai ripari subito».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi