Bancarotta Asterlei, patteggia la titolare

FELTRE Un patteggiamento, un proscioglimento ed una condanna in rito abbreviato. E’ il bilancio dell’udienza tenutasi ieri mattina, davanti al giudice Giorgio Cozzarini, sul caso della bancarotta...
PD 09 maggio 2003 G.M. Calzedonia , Via E. Filiberto (COLTRO) calzedonia
PD 09 maggio 2003 G.M. Calzedonia , Via E. Filiberto (COLTRO) calzedonia

FELTRE

Un patteggiamento, un proscioglimento ed una condanna in rito abbreviato. E’ il bilancio dell’udienza tenutasi ieri mattina, davanti al giudice Giorgio Cozzarini, sul caso della bancarotta legata al fallimento dell’azienda feltrina di indumenti intimi “Asterlei”.

Tre gli imputati finiti alla sbarra: Ivana Ciotta (difesa dall’avvocato Domenico Sagui - studio Paniz), legale rappresentante dell’azienda fallita nel gennaio 2008, il commercialista trevigiano Paolo Callegaro (avvocati Luigi Ravagnan e Lorenza Gambaro), ed il fratello Stefano Callegaro (avvocato Roberto Pregaglia). La Ciotta, accusata di aver distratto i beni dell’azienda fallita per favorire alcuni creditori a discapito di altri, ha patteggiato due anni e 7 mesi di reclusione. Assolto, invece, il commercialista trevigiano Paolo Callegaro (Per il quale il pm aveva chiesto la condanna a 2 anni e 2 mesi) di concorso in bancarotta per distrazione di materiale per 30.000 euro, oltre a macchinari vari dell’azienda fallita. Un’assoluzione che ha soddisfatto il suo legale, l’avvocato Ravagnan: «Sono molto soddisfatto - ha precisato al termine dell’udienza il legale veneziano - perché il mio cliente esce a testa alta da questo procedimento. Voglio citare , in particolare, il dottor Angelo Smaniotto, consulente di parte, per la sua fattiva collaborazione». Il fratello del commercialista, l’imprenditore trevigiano Stefano Callegaro, accusato di un episodio di concorso in bancarotta per distrazione assieme alla Ciotta è stato condannato a due anni e due mesi. Il suo reato è stato infatti derubricato in ricettazione pre-fallimentare (articolo 232 delle Legge fallimentare). In altre parole Callegaro avrebbe acquisito merce a prezzo inferiore quando la ditta era in odore di fallimento. La sentenza verrà impugnata in appello dalla difesa.

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