Autovelox a Giamosa con il limite a 50 km/h

BELLUNO. Anno nuovo, autovelox fisso a Marisiga. I tempi sono finalmente maturi per montare il dispositivo che obbligherà tutti gli automobilisti in transito sulla statale 50, fra i magazzini comunali di Marisiga e la zona di Salce, a rallentare per non superare il limite di 50 km/h. Attenzione, sarà abbassato (oggi c'è il 70 km/h).
Dell'argomento si parla da mesi, anzi anni. I cittadini di Salce e Giamosa hanno anche presentato un esposto contro ignoti (ma il grande accusato è l'Anas), perché il Comune ha comprato l'autovelox da tempo, ma non ha ancora potuto montarlo. «È vero, i tempi sono stati lunghi», ammette il sindaco, Jacopo Massaro. «Ma finalmente Anas ci ha comunicato la disponibilità a ridefinire la regolamentazione della velocità in quel tratto di strada. È un passaggio fondamentale, senza il quale non possiamo montare l'autovelox».
I dispositivi fissi, infatti, devono rispettare certe regole: il limite di velocità, per esempio, deve iniziare qualche centinaia di metri prima del velox, per evitare che gli automobilisti “inchiodino” di fronte all'apparecchio per non prendere la multa. Anas ci ha messo un po' a rispondere al Comune sull'abbassamento della velocità da 70 a 50 chilometri all'ora, lo ha fatto solo qualche giorno fa. «Piantati i nuovi cartelli che indicano i limiti, potremo procedere con il montaggio dello strumento», assicura Massaro.
C'è voluto molto tempo anche per allargare l'accesso alla passerella di metallo che protegge di pedoni all'uscita da Giamosa: il lavoro è stato completato ieri, anche in questo caso i ritardi non dipendono dal Comune. Del tema sicurezza in quella zona della città si è interessato parecchio il consigliere Biagio Giannone, che aveva presentato un'interrogazione in consiglio, mercoledì. «Penso che per mettere del tutto in sicurezza l'attraversamento pedonale che porta anche alla fermata dell'autobus, sulla statale, sarebbe necessario un semaforo a chiamata», spiega. «Le proteste dei cittadini per la sicurezza dimostrano che c'è un problema, e che dobbiamo fare di tutto per risolverlo».(a.f.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi