Auser Feltre, non solo anziani «In aumento le nuove leve»

Il sodalizio garantisce servizi importanti come i trasporti e gli accompagnamenti Liliana Tomaselli: «I giovani ci hanno permesso di portare le nostre iniziative nelle scuole» 

L’associazione

Chi dice “Auser” pensa agli anziani e agli anziani che aiutano anziani. Ma nel corso dell’anno scorso anche il circolo “Al Castello” di Feltre ha dovuto raccogliere una sfida epocale, la lotta contro una malattia che affligge soprattutto gli “over” dovendo però continuare a garantire servizi essenziali come i trasporti e gli accompagnamenti, l’assistenza domiciliare, la consegna di spese e farmaci. Così, da forti necessità ,quella decina di giovani già avvicinati prima della pandemia, sono diventati virtù e orgoglio dell'associazione per l'invecchiamento attivo.

«L’Auser è classificata come associazione per anziani, ma non è così ormai da tempo», sottolinea la presidente uscente Liliana Tomaselli, al termine del suo primo mandato che ora è passato nelle mani di Annamaria Pagani. «C’è tanta linfa giovanile grazie alla quale, prima dell’emergenza sanitaria, siamo riusciti a portare i nostri progetti anche nelle scuole. Abbiamo avuto tre volontarie giovani, nostre tesserate, volontarie nei musei cittadini. E durante il lockdown i ragazzi ci hanno aiutati a impacchettare e consegnare le mascherine e ci hanno permesso di attivare una linea telefonica per dare assistenza psicologica ai nostri soci», crollati da 700 a 500 nel corso dell’ultimo anno, ma anche perché «in molti non si sono fidati a venire in sede per tesserarsi».

I giovani che si sono avvicinati negli ultimi anni all’Auser «sono volenterosi, umili e pazienti, sempre disponibili a dare una mano ai nostri anziani, soprattutto nell’uso della tecnologia».

Anche l’età degli autisti Auser, che è fra le associazioni che aderiscono al servizio Stacco del Comitato d’Intesa di Belluno, si sta abbassando, segno che si sta rafforzando il sentimento di solidarietà intergenerazionale. D’altronde chi fa volontariato fin dalla giovane età, comincia o per una necessità particolare, o per educazione, o ancora per legami di parentela.

Per Tomaselli è successo più o meno così: «La mia famiglia trentina proviene da un piccolo paese di montagna e mi ha sempre impartito un’educazione molto rigida, improntata sull’aiutare le persone in difficoltà. Ho sempre operato nell’ambito del sociale, per lavoro ma anche per inclinazione personale, rivolgendo il mio sguardo sempre a chi era più in difficoltà, dai minori, agli anziani ai meno abbienti alle persone con disabilità».

Tomaselli è anche crocerossina e 15 anni fa è stata insignita della carica di Cavaliera di San Marco per meriti in ambito sociale. E per integrare al meglio il suo impegno in ambito parrocchiale, ha conseguito nel tempo anche la laurea in Scienze religiose. Grazie alla sua determinazione, dal 2018 l’Auser al Castello è diventato fra i pochi in Veneto a vantare una sede propria, comprata grazie ai soldi accantonati nel corso degli anni e al lascito di un socio. —



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