Auronzo, il palaghiaccio assalito dai vandali

Vetri e porte a pezzi e seggiolini divelti. La scoperta quasi per caso da chi ha visto il cancello aperto. Indagini avviate, ma in zona non ci sono telecamere

AURONZO. Non bastava lo stato di abbandono, adesso lo stadio del ghiaccio di Auronzo deve fare i conti anche con gli atti di vandalismo. La scoperta, fatta un po’ per caso da alcuni persone che hanno notato il cancello d’ingresso stranamente aperto, rappresenta un colpo al cuore inferto ad una comunità intera, quella auronzana, storicamente legata a doppio filo alla vita ed alle attività del palaghiaccio, un tempo palaroller.

Vetri infranti, sediolini divelti, porte sfondate, disordine e sporcizia ovunque. Risultato?

Danni ingenti, firmati da vandali al momento ancora senza un nome, abili ad approfittare della chiusura che si protrae ormai da oltre un anno per trasformarsi in novelli Attila capaci di distruggere tutto quello che capitava a tiro. A rendere pubblico l’ignobile gesto i tesserati della Us Tre Cime, che da tempo si battono per la riapertura della struttura con il conseguente ritorno all’attività, sempre nel pieno rispetto delle norme anti Covid.



Non è passato inosservato, e non potrebbe essere altrimenti, il degrado assoluto in cui versa la struttura, un tempo fiore all’occhiello dell’offerta non solo sportiva di un paese, Auronzo, che, scherzo del destino, ha pure strappato l’etichetta di città dello sport 2021. Qualcosa, evidentemente, non torna, a ben guardare le fotografie scattare all’interno della struttura. Fotografie che parlano da sole, firmate da chi, una volta avvertito di quel cancello stranamente aperto («non era mai successo prima») non ha perso tempo per andare a controllare la situazione all’interno. L’attacco della comunità auronzana è concentrato sui vandali che hanno violato la casa di hockey e pattinaggio artistico: saranno le indagini, già scattate, a fare luce sulla vicenda anche se non ci sono telecamere in funzione nella zona in grado di aiutare a dare un nome agli autori del gesto. Non è la prima volta che ignoti entrano nel palaghiaccio con il chiaro intento di fare danni. Era già successo in passato, come era già successo in altre strutture, non solo sportive, di Auronzo. Il paese chiede a gran voce provvedimenti immediati mentre le autorità competenti, informate dagli uffici comunali, si guardano attorno. Nel frattempo le atlete del pattinaggio artistico di figura per effettuare gli allenamenti sono costrette ad emigrare verso i palazzetti attrezzati di Tai e Cortina. Perché, altrove, le attività sul ghiaccio si svolgono regolarmente, nel rispetto delle normative anti Covid, mentre Auronzo aspetta da tempo, forse troppo, il rilancio del suo “tempio” . —



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