“Auronzo d’inverno”: presidente è Da Vià

Rinnovato anche il cda; il bilancio 2012 chiuso in rosso per 345mila euro a causa degli ammortamenti

AURONZO. E' Fabio Da Vià, 51 anni, imprenditore di Domegge, il nuovo presidente della società Auronzo d'inverno che gestisce gli impianti di risalita. La sua nomina è avvenuta da parte di un Cda a sua volta precedentemente rinnovato dall'assemblea, riunitasi ieri in municipio. Una scelta fortemente voluta dal sindaco Daniela Larese Filon, impegnata con estrema decisione nell'impresa di risanare il bilancio della società. Del nuovo consiglio fanno parte, oltre a Da Vià, Dario Vecellio Galeno, assessore al Bilancio, a garanzia dell'impegno dell'Amministrazione su questa partita ritenuta strategica; Aldo Corte Metto, un giovane a cui sarà affidato il compito della promo-commercializzazione, su cui il Comune punta molto per il rilancio; Federica Monti, commercialista e anche maestra di sci, che si occuperà in particolare dei conti aziendali; Marco Da Corte, maestro di sci, tecnico delle piste, presidente della Scuola sci Auronzo; Deni Frigo, imprenditore e gestore di locali pubblici; Marco Pais, maestro di sci e geometra. Tutti di Auronzo, eccetto Fabio Da Vià «perché», ha spiegato il sindaco, «in Auronzo non sono riuscita a trovare nessuno che si prendesse questo gravoso impegno».

«Sappiamo bene cosa significa l'Auronzo d'inverno per il nostro paese», spiega Dario Vecellio Galeno, «e tutti i nostri sforzi sono concentrati al risanamento dei conti. Il nuovo consiglio ha un arco temporale limitato al 30 settembre 2013, perché a quella data il Comune sarà chiamato a dismettere le società partecipate che saranno in passivo. Cosa ci aspettiamo? Anzitutto vediamo se possiamo tornare in pareggio; in subordine dobbiamo trovare uno o più investitori in grado di subentrare alla quota pubblica, che si aggira sul 70% del capitale».

Ma quali sono i punti critici di un bilancio che ha chiuso al 30 giugno con un passivo di 345.535,00 euro, pur potendo contare su incassi per oltre 900.000 fra inverno ed estate?

« Pesano soprattutto gli ammortamenti molto elevati, perché abbiamo beni immobili che hanno un valore importante (come i sei milioni per la seggiovia quadriposto). Poi ci sono anche costi, che a nostro avviso potrebbero essere ridotti, come quelli derivanti dalla gestione diretta del rifugio Monte Agudo, che potrebbe anche essere affidata all'esterno».

Quali sono adesso i ruoli fra Comune e società?

«Il Comune lavorerà, come giusto, in un orizzonte politico; al nuovo Cda viene chiesto, invece, di darsi da fare sotto il profilo operativo, individuando tutte quelle azioni necessarie al contenimento dei costi ed all'ottimizzazione delle risorse, a cominciare dalla gestione del personale, che conta una trentina di addetti».

Skipass più costosi?

«No, anche perché si tratta di tariffe concordate nel quadro più ampio del Dolomiti Superski». (s.v.)

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