Auronzo d’Inverno Caldart lascia la guida del cda
AURONZO. Ultimo giorno di mandato per il consiglio di amministrazione di Auronzo d’Inverno. L’assemblea di questa sera provvederà infatti all’elezione del nuovo Cda. A poche ore dalla votazione...

AURONZO. Ultimo giorno di mandato per il consiglio di amministrazione di Auronzo d’Inverno. L’assemblea di questa sera provvederà infatti all’elezione del nuovo Cda. A poche ore dalla votazione regna ancora l’incertezza su chi succederà a Lorenzo Caldart nel ruolo di presidente. A tal proposito, l’unica certezza è proprio dall’addio di Caldart, che ha deciso di non ricandidarsi.
«Devo ringraziare la squadra che mi ha accompagnato in questa avventura, a partire dall’ex presidente Fabio Da Via», dice Caldart, «in questi cinque anni è stata avviata una profonda ristrutturazione della società che ha portato ad uno sviluppo andato oltre le più rosee attese».
A tal proposito, volendo sintetizzare quanto avvenuto in questi cinque anni, basterebbe un dato: all’insediamento dell’attuale consiglio di amministrazione, datato dicembre 2012, il bilancio presentava una perdita di 345mila euro. Bilancio che, cinque anni dopo (l’approvazione arriverà proprio nella seduta odierna) presenta invece un utile che sfiora di poche decine di euro quota cinquantamila. Per la cronaca va aggiunto che, quello appena presentato, è il terzo bilancio in utile consecutivo di Auronzo d’Inverno. La campagna di risanamento della società è passata attraverso una serie corposa di abbattimenti di costi a cui è stato presto abbinato un graduale aumento di ricavi. Tra i costi principali abbattuti figurano personale, forniture ed utenze; ma, di rilievo, si sono rivelate la revisione del collegio sindacale, passato da tre ad un membro, e soprattutto la revisione della concessione comunale (approvata dalla giunta dell’ex sindaco Daniela Larese Filon) per l’utilizzo della seggiovia quadriposto e del fun bob che ha permesso di risparmiare una cifra complessiva di 460mila euro. Altro passaggio ritenuto di primaria importanza è risultata la cessione della gestione diretta del rifugio monte Agudo, tornato al Comune e che successivamente ha provveduto ad assegnarlo a privati; così come l’abbattimento dei costi relativi alle operazioni di marketing. Un risparmio annuale di circa 25mila euro (da 40mila e 15mila) coinciso peraltro con un aumento di ricavi, segno tangibile di un lavoro profondamente rinnovato e migliorato. Detto dei costi abbattuti, di enorme rilevanza risulta poi la voce “ricavi”. Per quanto riguarda l’attività estiva i numeri parlano di un +54% riscontrato nei cinque anni di mandato dell’attuale cda.
Dai 346mila euro di fatturato nel 2012 si è infatti passati ai 534 dell’estate appena andata in archivio. Ma, paradossalmente, il dato più importante è il conto in pareggio mantenuto costante nei cinque anni per quanto riguarda la stagione invernale. Un elemento considerato eccezionale se paragonato a ciò che accade nei comprensori limitrofi, dove le perdite in taluni casi si presentano a doppia cifra.
Gianluca De Rosa
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