Attimi di terrore per Martina Valmassoi: una scarica di sassi la centra mentre scala

Brutta avventura per Martina Valmassoi. L’atleta di Pozzale, ex azzurra dello sci alpinismo, ora protagonista del mondo ultra trail ma attivissima pure in altri sport, nel fine settimana è rimasta vittima di un incidente mentre arrampicava in Trentino. Una scarica di sassi l’ha colpita in pieno e ora la ragazza è ricoverata all’ospedale Santa Chiara di Trento. L’attivissima atleta dovrà quindi fermarsi per un po’, saltando anche i campionati del mondo di corsa in montagna e trail che avrebbero dovuta vederla in gara con la maglia azzurra tra poche settimane in Thailandia. Niente trasferta in Estremo Oriente, dunque, per Martina. Ed è un vero peccato perché la rassegna iridata prevista dal 3 al 6 novembre era la prima che vedeva insieme la corsa in montagna “storica” e i nuovi format, quelli appunto del trail.
Certo, un peccato. Ma poteva andare molto ma molto peggio a Martina.

«Stavo scalando con un mio amico la via Helena ad Arco di Trento, un classicone super frequentato», racconta Martina, «sull’ultimo tiro, mentre il mio compagno stava salendo, si è staccato un blocco gigante. Io fortunatamente stavo guardando su e ho visto e mi sono spianata lateralmente più che potevo per poter proteggere la testa e il busto. Ovviamente, essendo in sosta, il bacino è rimasto esposto e i blocchi mi sono arrivati sull’anca e sulla gamba per poi esplodere giù in strada. Una delle mezze corde è stata tranciata di netto. Il mio amico è stato bravissimo e ha chiamato subito i soccorsi», dice ancora Valmassoi, «è guida e membro del soccorso quindi sapeva cosa fare. Dopo tre quarti d’ora mi hanno verricellato fuori e con l’elicottero portato a Ranzo e da lì ambulanza fino a Trento».

Ieri sera Martina ha dato la notizia di quanto accadutole sui propri canali social.
«Mi sento grata ed estremamente felice di poter fare questo piccolo aggiornamento», ha scritto, «sabato in una bellissima giornata di arrampicata sono stata colpita da una grossa caduta di roccia. Sono felice di averla potuta prevedere e proteggermi il più possibile soprattutto la testa e il petto. Un secondo dopo questo episodio sarebbe finito in modo diverso. Vedo un osso rotto come occasione per riposare e riflettere su tutto ciò che di bello ci porta la vita. Ancora più grata sono verso il mio amico Federico Secchi che ha gestito il mio salvataggio nel migliore dei modi. Naturalmente niente campionati mondiali in Tailandia per me ma farò il tifo forte per la squadra da casa». Grande spirito quello dell’atleta di Pozzale che ha rischiato davvero tanto e che è stata subissata da messaggi di vicinanza e incoraggiamento da tantissime persone, amici e appassionati degli sport outdoor, italiani e stranieri.
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