«Attila», il cervo che ama la nutella

A destra il cervo Attila prende il cibo dalla finestra della baita della famiglia Mazzucco a Ospitale Sotto Mazzucco salito alla baita anche in inverno per sfamare Attila
OSPITALE DI CADORE.
Sante Mazzucco da qualche anno ha un amico speciale: un cervo che tutti i giorni va a fargli visita, a casa, dove si ferma a mangiare. «Pane, carne cruda, scarti di affettati, mangia un po' di tutto», spiega Mazzucco, che tutti a Ospitale conoscono come Sandrino.
Il cervo in questione, uno splendido esemplare maschio di circa dieci anni, ha iniziato ad avvicinarsi alla baita dove Mazzucco e la moglie trascorrono l'estate 8 anni fa. «All'inizio aveva paura, poi si è avvicinato sempre di più fino a diventare un appuntamento fisso, per noi, vedercelo alla finestra». Già, perchè Attila, così è stato battezzato, si ferma appena fuori dalla finestra di casa, aspettando che Sandrino gli dia qualche prelibatezza da mangiare, direttamente in mano: «Mangia anche pane e Nutella, biscotti, pere, mele, la pastasciutta... Tutto tranne i carciofi, quelli non gli vanno proprio».
GUARDA
L'animale si presenta anche più volte al giorno, e ha stazionato fuori dalla finestra dei Mazzucco anche durante la finale dei mondiali, domenica sera: «Ma aveva già mangiato quel giorno, così non gli ho dato altro. Se fosse per lui mangerebbe sempre». Attila ha anche un orario preferito di visita: di solito arriva tra le 18 e le 19, ma spesso fa visita ai Mazzucco più volte al giorno. Se non trova nessuno in casa, o se i coniugi decidono di non dargli altro, fa da sé, riscoprendo quell'istinto primordiale che porta gli animali a cercare di nutrirsi con quello che trovano: «Una volta mi ha mangiato tutte le piante di aromi che avevo in giardino», racconta Sandrino. «Basilico, rosmarino, il prezzemolo. Si è mangiato tutto». Per questo gli ha dato il nome di Attila, anche se il cervo «è buono, e non mi ha mai morso neanche per sbaglio mentre prendeva quello che gli davo da mangiare».
E' un'abitudine consolidata, quella di Sandrino, di nutrire gli animali che girano nei paraggi della baita, che si trova appena sopra Ospitale: il pensionato dà infatti da mangiare anche a faine e tassi, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che un cervo maschio adulto potesse avvicinarsi tanto da prendere il cibo dalle sue mani. Come nel film "Il cucciolo", dove una famiglia cerca di addomesticare un capriolo, salvo poi rendersi conto che i danni provocati dall'animale avrebbero distrutto tutti i campi di grano, creando seri problemi per l'economia familiare. Attila, invece, con gli umani convive. L'unico pericolo, per lui, sono i cacciatori, ma Sandrino ha una soluzione: da 4 anni gli dipinge alcuni tratti delle corna di bianco, in modo che tutti sappiano che quell'esemplare non va toccato. E finora ha funzionato benissimo.
Per non lasciarlo solo, inoltre, la famiglia Mazzucco si reca a Ospitale anche durante l'inverno per dare qualche buon boccone di pane ad Attila: «Appena inizia a fare troppo freddo e a gelare ci trasferiamo a Belluno», conclude Sandrino. «Però vado più spesso che posso a Ospitale, per farlo mangiare». D'altronde d'inverno, con la neve e la difficoltà di trovare qualcosa di commestibile, Attila ha ancora più bisogno del suo benefattore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:animali
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video