Ater di Belluno, investimenti per sei milioni di euro nei prossimi tre anni

BELLUNO. Calano i canoni di affitto, cala il personale, ma l’Ater di Belluno può vantare ancora un bilancio in attivo e investimenti per 6 milioni di euro nel prossimo triennio.
È soddisfatto il commissario Giovanni Puppato dell’attività dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale e prevede che, entro la fine di quest’anno, si potrà normalizzare la situazione aziendale con la norme veneta. «Il bilancio è molto buono», ci tiene a sottolineare Puppato, «e dà garanzie sia sotto l’aspetto sociale che economico. L’azienda è sana e chiude il 2016 con una gestione di esercizio di un milione di euro. Soldi che noi, come sempre, reinvestiamo in nuovi alloggi e in manutenzioni. Resta però l’esigenza di reperire risorse da dedicare all’edilizia residenziale pubblica visto che la Regione ci trasferire il 50% del nostro budget».
Il commissario evidenzia poi come la crisi economica, la perdita di lavoro di molte persone abbia causato una flessione di 50 mila euro circa all’anno nelle entrate da canoni di locazione. Canoni che fanno introitare 2.7 milioni di euro all’Ater. In calo anche il personale che è passato dai 25 iniziali ai 18 attuali: «E questo ha fatto contrarre la spesa per i dipendenti da 1.5 milioni di euro a 1.2 milioni. Senza contare poi le uscite dovute al pagamento delle tasse. Come azienda», continua Puppato, «paghiamo 200 mila euro di Iva indetraibile, altri 200 mila euro tra Imu e Tasi e poi ci sono le imposte di bollo, l’Ires e l’Irap, per un totale di 700 mila euro di imposte di cui 500 mila euro vanno direttamente allo Stato e 200 mila ai Comuni».
A disposizione restano, però, sei milioni di euro da utilizzare in tre anni per investimenti. «Tra il 2017 e il 2019 investiremo questi soldi per nuovi alloggi. Si tratta di quelli in via Dolabella per 700 mila euro, a cui si aggiunge la lottizzazione di Visome del valore di 2 milioni di euro che vedrà la costruzione di circa 35 appartamenti», dice il commissario. «Resta l’intervento su palazzo Olivotto che abbiamo acquistato dal Comune, quello sulle ex scuole di Quantin e poi i vari efficientamenti energetici per 600 mila euro. Stiamo, infatti, puntando molto su questo aspetto e nel triennio dovremmo sistemare ben 60 alloggi. Un’operazione importante che mira ad alleggerire i costi per il riscaldamento che incidono particolarmente sulle spese condominiali».
Giovanni Puppato evidenzia poi il flop, in provincia, del piano straordinario di vendita voluto dalla Regione ancora qualche anno fa. «Il piano prevedeva la dismissione complessiva di ben 800 alloggi, ma ad oggi ne abbiamo venduti soltanto una ventina, e c’è la previsione di venderne un’altra decina. Si tratta di alloggi con più di 20 anni di vita, per i quali c’è anche il diritto di prelazione agli inquilini, anche se i prezzi non sono poi così bassi come qualcuno poteva pensare e vista la crisi uno ci pensa bene prima di fare un investimento di questo tipo».
Intanto la nuova legge regionale sulla gestione degli Ater dovrebbe entrare in vigore a giugno. «Questo significa che l’alloggio non sarà più per sempre come ora, ma si parla di una verifica dei parametri economici dell’inquilino ogni 5 anni e pone come limite massimo di Isee la soglia dei 18 mila euro».
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