Ater, 19 inquilini devono cambiare casa

Con la nuova delibera veneta,  dai 287 affittuari a rischio, si scenderà a 40. Di questi 21 hanno un disabile over 65 e quindi potranno restare dove sono

BELLUNO

Scendono a 19 gli inquilini dell’Ater che dovranno trovarsi un altro alloggio sul libero mercato perché hanno perso i requisiti economici richiesti dalla norma. Questo è il risultato della prima analisi eseguita dagli uffici dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Belluno dopo l’entrata in vigore della nuova delibera regionale sull’Ater licenziata da palazzo Balbi qualche tempo fa e pubblicata sul Bur la settimana scorsa.

Ieri a Vicenza i punti salienti delle nuove regole sono stati presentati a tutti i presidenti delle Aziende territoriali, e tra questi c’era anche Ilenia Rento, a capo dell’ente bellunese.

«Dei 1.499 inquilini che abbiamo in provincia al dicembre 2019», precisa Rento, «40 risultano avere un Isee superiore al limite previsto dalla norma per beneficiare dei nostri alloggi. Con la vecchia delibera che poneva invece a 20 mila euro il limite dell’Isee, erano ben 287. La quota quindi si è ridotta notevolmente. Dei 40, però, 21 hanno almeno un componente di oltre 65 anni e quindi possono mantenere l’abitazione anche se sforano i parametri. Gli altri 19, invece, dovranno trovarsi una nuova sistemazione».

I canoni nuovi non partiranno però dal primo gennaio 2020, ma, come deciso ieri a Vicenza, da marzo, visto che le Ater tra loro hanno differenti modi di contabilizzare gli affitti.

Non è escluso che qualcuno che ha pagato canoni più alti in base al vecchio limite Isee si vedrà rimborsare delle somme già versate. «Ma su questo nelle prossime settimane faremo dei controlli più accurati», annuncia la presidente Ilenia Rento.

«Credo che una modifica del regolamento fosse necessaria», commenta Rento, «l’impianto messo in piedi dalla Regione in estate era valido in quanto partiva dal presupposto che si deve pagare in base alle disponibilità economiche, ma c’era bisogno di cambiare qualcosa, per non andare ad incidere troppo su alcune categorie. Ora, con queste nuove modifiche, riusciamo a tutelare le fasce più deboli e questo mi pare una cosa importante».

I requisiti

Quindi ad oggi i requisiti per l’accesso agli alloggi Ater vedono un Isee Erp fino a 20 mila euro, somma che sale fino a 35 mila euro per conservare il diritto di rimanere all’interno dell’alloggio per chi era già assegnatario prima dell’entrata in vigore della vecchia legge regionale 39/2017. Per gli altri, il requisito Isee sarà di 26 mila euro. In entrambi i casi, nell’ipotesi di superamento di questi limiti, permarrà il diritto a rimanere nell’alloggio per i nuclei con almeno un componente oltre i 65 anni o se hanno un disabile grave o non autosufficiente. Particolare attenzione verrà riservata agli over 75: per loro è previsto il canone minino a 40 euro se sono in regola con i pagamenti e se hanno un Indicatore della situazione economica equivalente fino a 6mila euro. L’obiettivo è di ridurre l’incidenza sul calcolo dell’Isee-Erp di patrimoni immobiliari infruttuosi e graduare l’impatto sul canone dell’eventuale miglioramento della situazione economica del nucleo. —


 

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