Arsiè taglia l’Imu, ma deve trovare soldi

Il Comune alleggerisce le tasse – e non le tasche – dei cittadini. Dopo la stangata di giugno col primo versamento della nuova Imup, l’amministrazione di Arsiè ha votato quasi all’unanimità l’abbassamento delle sue aliquote. Le quote fissate a fine febbraio scendono dal 4,5 al 4 per mille sull’abitazione principale e dal 9 al 7,6 sull’aliquota di base. La decisione presa mercoledì sera dal consiglio comunale è generosa ma soprattutto coraggiosa, perché se da una parte agevola intenzionalmente gli arsedesi, dall’altra rischia di togliere dalle casse del Comune almeno 100 mila euro che l’amministrazione spera di reperire, ma di fatto non sa ancora dove. «Non possiamo gravare ancora sulle nostre famiglie», ha detto il sindaco Ivano Faoro. «Ci dichiariamo ancora totalmente contrari a questa tassa, che torna a gravare sulle prime case, spesso realizzate dalle mani degli stessi feltrini con anni di lavori e sacrifici. Esprimiamo inoltre totale contrarietà al versamento di parte del tributo allo Stato». Secondo la nuova imposta introdotta quest’anno col decreto “Salva Italia” votato dal governo Monti, la quota sulla prima casa non resta nelle casse comunali ma va divisa a metà con lo Stato. «Speriamo davvero in un ripensamento da parte del governo», ha concluso Faoro, «visto che in molti se ne sono lamentati. Nel frattempo cercheremo fondi tramite altri finanziamenti». Gli stessi che Arsiè spera di ricevere per due progetti (sistemazione di Forte Leone e delle caserme Col di Gerla; contrasto alla disoccupazione, condiviso con altri quattro comuni del Feltrino) approvati mercoledì e presentati al nuovo bando del fondo Brancher, in scadenza il 16 luglio. La piccola macchina comunale arsedese rischia di ingolfarsi e per sbloccarla servono soldi. Fortunatamente ci sono ancora progetti che riescono a partire. L’allargamento sopra Rivai comincerà la prossima settimana e terminerà nell'arco di un mese. Per i lavori a Molini, in zona Mellame, bisognerà pazientare ancora fino a settembre, visto che la variante all’accordo di programma con la provincia e Veneto strade per i lavori di allargamento della strada e al secondo tornante è stata approvata giusto mercoledì. Nel periodo di attuale stagnazione, l'importante è che qualcosa ancora si muova. (f.v.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi