Arsiè, nasce “Casa Incino” primo centro buddista

Luciano Campagnaro sta ristrutturando la casa di sua madre nella frazione: «Gli ospiti saranno ben accetti, dovranno solo aiutare nei lavori domestici»

Non sarà un'osteria a salvare Incino, né una tabaccheria, e nemmeno una piccola drogheria. Sarà, più probabilmente, la Meditazione Camminata Emotiva. Sì perché, tra qualche mese, nella remota e placida frazione sorgerà il primo centro buddista della provincia di Belluno. Ad aprirlo un arsedese non di nascita ma di origine, lo psicologo e buddista zen Luciano Campagnaro, 63 anni di Bassano del Grappa. Lassù infatti, arroccata sulle pendici del Col del Gallo, c'è la casa di mamma Maria Teresa Zancanaro, che ora lui sta sistemando per farla diventare la perfetta “Casa Incino”, un luogo di ritiro e di ricovero per tutte quelle persone che vogliono fuggire dalla frenesia quotidiana e immergersi nella pace e nella serenità perfetti per meditare e restituire equilibrio a corpo e mente.

L'aspettativa è alta e la voce si è già sparsa in fretta: non è difficile prevedere la continua affluenza di visitatori che ci sarà a Incino a partire dal primo di maggio (con partenza dal bar la Cooperativa di Anna a Rocca alle 8.30), giorno in cui si terrà la prima Meditazione camminata emotiva attorno al lago del Corlo. Che assieme al Karma Yoga, è alla base della filosofia di vita di Campagnaro. «Si tratta di una camminata armonica, dolce e lenta, che procede in assonanza con la respirazione. Serve per riformulare il nostro pensiero e risollevare lo spirito usando strumenti non scopiazzati dall'Oriente, ma commisurati alla natura della nostra cultura. Il secondo è più uno stile di vita: chi vuole essere ospite di Casa Incino, dormire e mangiare (si potranno ospitare fino a 6 persone, disposte a dividersi gli ambienti in comune), non deve fare altro che adoperarsi nei lavori di casa. Se puoi vuole lasciare un'offerta, deve sentirsi libero di farlo».

Campagnaro arriva dalla scuola Mahayana di Pomaia, Pisa. La sua formazione parte da più lontano: da giovane ha vissuto in Africa, ha studiato con i Gesuiti, si è laureato in Psicologia a Padova, quindi è partito per «essere uno psicologo errante e soddisfare la mia voglia di vedere il mondo». Ha vissuto in diversi Stati africani, poi negli Stati Uniti, dove ha studiato con Albert Ellis, fondatore della Psicologia cognitiva comportamentale emotiva. Quando è tornato in Italia ha trascorso un periodo a Milano e 12 anni in Friuli. Ma incapace di fermarsi è ripartito di nuovo, inseguendo la sua vocazione di sempre: conoscere la filosofia buddista. «Sono stato in India, in Giappone, in Vietnam, in Thailandia», racconta, «una volta rientrato sono diventato uno psicologo aziendale e ho introdotto la meditazione emotiva come terapia contro lo stress lavoro correlato». Che pare funzionare molto bene in molti settori d'applicazione. Il progetto per combattere lo stress in un modo genuino e introspettivo sarà presentato mercoledì 27 aprile alle 20.30 nella biblioteca di Montebelluna.

Francesca Valente

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