Arrestato l’autista del tir delle angurie

CORTINA. Il camionista è in cella. Arrestato. I tre giovani di origine curda trovati nel rimorchio, in mezzo alle angurie hanno lasciato l'ospedale di Pieve di Cadore nella tarda mattinata di ieri e, dopo un passaggio alla Questura di Belluno per la fotosegnalazione, sono stati trasferiti in una struttura specializzata di Tessera, in provincia di Venezia. Stanno meglio. Il lungo tir Scania rosso senza neanche un marchio sul rimorchio bianco, ma con targa austriaca di Bludenz (regione di Vorarlberg) è parcheggiato nel piazzale della stazione di Cortina. Sotto sequestro. Il carico di 20 tonnellate di frutta è di proprietà di un'azienda tedesca, che ha una succursale a Lasa, in provincia di Bolzano. O viene a riprenderselo con un altro mezzo o sarà distribuito in beneficenza. Non si sa ancora a chi. Nel fine settimana, la polizia non è riuscita a contattare la sede centrale di questo autotrasportatore (il centralino risponde che gli uffici sono chiusi) e ci riproverà stamattina, quando ci sarà anche l'udienza di convalida dell'arresto del 49enne tedesco ma residente in Austria E.M. Il fascicolo è sulla scrivania del pubblico ministero Francesco Saverio Pavone, che sta coordinando le indagini della procura della repubblica e, in queste ore, dovrebbe sentire di nuovo l'indagato, per avere chiarimenti.
Il cammino dei ragazzi. Tutti e tre i migranti sono nati tra il 1997 e il 98 e hanno tra i 16 e i 17 anni. Erano partiti mesi fa dall'Afghanistan, scavalcando le montagne a piedi e approfittando di qualche passaggio, su mezzi spesso di fortuna sono arrivati fino a Patrasso, uno dei maggiori porti della Grecia. Qui hanno trovato l'autista tedesco e sono saliti a bordo del camion frigorifero per la traversata in traghetto fino a Venezia. Il penultimo spezzone del viaggio, a una quindicina di gradi centigradi di temperatura. Quelli necessari a conservare le angurie, ma capaci anche di provocare la febbre in chi è abituato ad altro. Una volta sul molo, è partita l'ultima tappa, che si è conclusa in anticipo alle porte di Cortina. In via Roma, all'ora di pranzo la polizia ampezzana, coordinata dal vicequestore Angela Pierobon ha fermato il mezzo pesante per un controllo e l'attenzione di agenti e passanti è stata richiamata dai colpi sul portellone. Armi in pugno, i poliziotti se lo sono fatti aprire e all'interno hanno trovato non solo sei bancali di cocomeri in cassetta, ma anche i tre giovani, con accanto dei sacchetti per i bisogni fisiologici e alcuni frutti mangiucchiati. Erano il loro pasto.
La posizione dell'autista. Sabato sera l'uomo ha deciso di non rispondere alle domande degli inquirenti. Avrebbe consumato solo un panino imbottito per cena, prima di andare a dormire, senza fare nemmeno una telefonata ai parenti o a un avvocato di fiducia. Un comportamento descritto come glaciale. Normale il fatto che abbia garantito di non sapere nulla del carico umano, ma si sospetta, invece, che possa aver incassato dei soldi per questo passaggio fino in Austria o in Germania. Era partito il 29 in direzione Grecia con un carico di materiale plastico e, dopo aver scaricato, si era rimesso sulla strada di casa. In tutto, cinque giorni. L'uomo è stato colto in flagranza del reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina ed è stato portato al carcere di Baldenich, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
Camion e carico. Motrice e rimorchio sono stati sequestrati e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria. Siccome i ragazzi stanno molto meglio, la preoccupazione si è spostatasul le angurie, che sono materiale deperibile e non dureranno a lungo. A meno che qualcuno non venga a prendersele.
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