Archivio informatico e cartaceo, c’è una guida

FELTRE. Nasce dall'Unione montana feltrina la magna charta per la gestione sia cartacea che informatica, di tutte le procedure e pratiche del mondo degli uffici pubblici. Uno strumento tecnico-pratico...

FELTRE. Nasce dall'Unione montana feltrina la magna charta per la gestione sia cartacea che informatica, di tutte le procedure e pratiche del mondo degli uffici pubblici. Uno strumento tecnico-pratico che impartisce linee guida standardizzate su come si consultano, si trasmettono in rete e si archiviano i documenti. E la presentazione del “manuale di gestione del protocollo informatico dei flussi documentali e degli archivi”, è stata solennizzata ieri nella sede dell'Unione montana feltrina con tutti gli attori che hanno contribuito alla stesura di uno strumento riordinativo che ha immediata eseguibilità.

Non solo: il modello è messo a disposizione di chi ne farà richiesta e sarà esportato ad altri enti di secondo grado, di cui già non mancano le richieste. L'Unione montana feltrina ha fatto gli onori di casa. Ma alla redazione hanno contribuito, a vario titolo, la Sit (Società informatica territoriale) rappresentata ieri dai dirigenti Balzan e Barattin, il Bim con il presidente Soccal e soprattutto il Centro studi bellunese con la responsabile Martina Strazzabosco che ha messo in campo una squadra motivata e affiatata che ha sfornato questo utile stumento. È stato il vicepresidente di Umf, Michele Balen, a chiamarlo il manuale «strumento riordinativo per omogeneizzare le procedure amministrative anche quando il cartaceo sarà inglobato nell'informatizzato».

Ma il prodotto è frutto di un'intesa a quattro, ossia quattro enti hanno collaborato insieme, come ha fatto presente Federico Dalla Torre, presidente di Umf, «a dimostrazione che l'unione fa la forza». Mettere insieme forze e risorse in estensione provinciale o ad altri enti, come il Parco, è stato l'auspicio espresso a più voci. Franco Zaetta, pro-presidente del Parco, e Barattin del Sit hanno caldeggiato l'unitarietà del territorio «anche per dare un valore aggiunto», ha detto il primo, «alle iniziative di interesse comunitario». Gli ha fatto da controcanto il direttore del Sit, Barattin, quando ha sottolineato la fine di un'epoca in cui «ogni ente e ogni comune guardava alla propria specificità», e ha auspicato una tempestiva inversione di tendenza «nella condivisione delle esperienze».

Oltre a una magna charta della semplificazione delle procedure d'ufficio, il manuale dunque può diventare una pietra miliare del nuovo corso. La responsabile del Centro studi, Martina Strazzabosco ha presentato i suoi collaboratori, uno a uno, a partire dall'esperto informatico Marco Brunet: Stefania Maddalozzo per Umf, Ettore Valmassoi per Alano di Piave, Diana De Nale per l'Ente Parco, Federica Corso per Fonzaso, Sabrina Tieppo per Quero-Vas e Unione Sette Ville, Lilli Tremonti e Maria Silvia Cossalter per Santa Giustina e Valentina Rombaldi per San Gregorio. (l.m.)

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