Aprono le finestre, vedono il traliccio di Terna

Gli abitanti di Cal de le Mule prostestano contro la nuova costruzione, molto vicina alle case
Il nuovo traliccio è molto vicino alle case
Il nuovo traliccio è molto vicino alle case
 AGORDO.
C'è una "Tour Eiffel" a Cal de le Mule. Martedì scorso non è stata una bella giornata per gli abitanti dell'ex vicolo Sade, nel villaggio di Toccol. Fin dal mattino, infatti, hanno scorto le premesse della crescita di un traliccio di grosse dimensioni installato da Terna.
 Un passante, vedendolo, lo avrebbe poi definito la "Tour Eiffel". Il traliccio installato da Terna, operatore di reti per la trasmissione dell'energia, si trova in prossimità della centrale Enel di Toccol, ma anche di alcune abitazioni, ed è in continuità con quelli esistenti dove passano i cavi dell'alta tensione. Un paesaggio, dunque, al quale gli abitanti del luogo sono abituati, ma che speravano potesse modificarsi "in positivo", con qualche struttura in meno e non in più.  Flavio Soppelsa e Amelia Benvegnù hanno costruito da poco la casa a Cal de le Mule. Ora, quando apriranno le finestre al mattino, potranno godere dello spettacolo "metallico". «Se avessimo saputo che installavano questo traliccio», dicono, «ci avremmo pensato due volte prima di mettere su casa in questo posto. Tra l'altro quando l'abbiamo costruita ci hanno raccomandato di stare a 15 metri dal vecchio pilone verde. Eravamo anche stati rassicurati che entro il 2012-2013, i tralicci sarebbero stati tolti».  Tante le preoccupazioni dei residenti. Fra questi Carmen Chissalè, lì da 50 anni, che non digerisce la mega struttura e la definisce «uno scempio per il paesaggio. Ci aspettavamo che, ai fini della tutela della salute, sotterrassero i fili. Invece no, continuiamo come prima: ma oggi, dove un tempo c'erano i campi, ci sono le case. E la tutela del paesaggio? Il nostro territorio non è patrimonio Unesco? Terna ha tenuto conto dell'impatto ambientale?».  «La Società elettrica», conclude, «sul suo sito dice che la sensibilità ambientale è alla base delle sue scelte strategiche. A guardare questo catafalco, e il suo gemello in crescita un po' più lontano, non mi sembra proprio».

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