Appello contro la condanna di Calcinoni

La vicenda è quella della testimonianza resa da Calcinoni nella causa civile intentata contro la Ceramica Dolomite dal suo collega di lavoro Mario Tormen, che soffriva di silicosi e che un anno fa è morto. Calcinoni aveva dichiarato che l’azienda forniva agli operai delle regolari maschere antipolvere. E che Tormen ne aveva una con la visiera e il filtro. La testimonianza era stata resa nella causa di lavoro intentata da Tormen contro l’azienda, causa che in primo grado l’operaio aveva perso.

Ma la testimonianza, diversa da quella di cinque altri colleghi di lavoro, è costata a Calcinoni il processo per falsa testimonianza, concluso il 12 luglio con la sua condanna a 2 anni di reclusione, pena sospesa, a 5mila euro di spese processuali e a 6.300 euro per la costituzione della parte civile.

Dopo il deposito delle motivazioni della sentenza, l’avvocato ha presentato appello al tribunale di Venezia. Un appello che vedrà intervenire anche il legale che tutela la famiglia Tormen, Fabio Capraro, che ovviamente «resiste» all’appello.

A Venezia è arrivato da tempo anche l’appello della famiglia Tormen contro la sentenza di Belluno nella causa di lavoro.

Secondo quella sentenza, l’ambiente di lavoro alla Ceramica Dolomite non era pericoloso e il giudice del lavoro aveva rigettato la richiesta di risacimento danni presentata da Tormen. La famiglia però non si ferma e si fa forza, nel presentare appello, proprio delle motivazioni della sentenza per falsa testimonianza delle scorse settimane contro Calcinoni.