«Anche Cibiana vuole la Macchietto-Venas»

Meglio, dunque, la Macchietto-Venas, o le varianti Anas di Valle e di Tai? Marianna Hofer, sindaco di Valle, si è imposta il silenzio, per il momento; quando deciderà di dire la sua, lo farà a voce alta. Gli abitanti di Valle stanno infatti rumoreggiando, spazientiti, per il ripetersi di incidenti e di stop del traffico. Alla collega Hofer dà voce, invece, il sindaco di Cibiana, Mattia Gosetti.
«La Macchietto Venas la vuole non solo Valle, ma anche Cibiana. Cominciamo a realizzarla», è la sollecitazione del sindaco, «costruendo il ponte di Venas, all’altezza dello svincolo tra l’Alemagna e la strada ex provinciale 347». Un’opera che Gosetti ha chiesto anche al governatore Luca Zaia. E che presto sarà al centro di un confronto con l’assessore ai trasporti, Elisa De Berti. Per il sindaco Gosetti, e la collega Hofer che condivide la proposta, si tratta di un lavoro da inserire nei cantieri per i Giochi.
«Ricordo a tutti che al momento c’è un’alternativa per salire in valle del Boite da Longarone fino a Venas per poi raggiungere Cortina: è la ss347 (ex sp347 , ndr) che passa per Cibiana; una strada già molto trafficata in stagione turistica. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, l’ha già individuata come fondamentale per le Olimpiadi 2026 e ha deciso di valorizzarla con un nuovo svincolo a Venas, un’opera adeguata e lungimirante».
Ma la strada – fa notare il sindaco di Cibiana – necessita ancora di una consistente rivalutazione, nella fattispecie di un ponte sul Boite, «una soluzione che risolva tutti problemi dovuti alla ripidità e alla tortuosità di quel tratto». Il costo dell’opera sarebbe intorno ai 18 milioni; per la Macchietto Venas ce ne vogliono, invece, 250. Il nuovo piano regionale della mobilità ha inserito quest’ipotesi, ma nel pacchetto-Olimpiadi sarà difficile mettere in conto un investimento così pesante. Al momento c’è solo un miliardo a disposizione. Per il nuovo ponte, invece, non ci dovrebbero essere problemi. «L’aspetto finanziario conta, ma non è quello determinante», interviene l’onorevole Roger De Menech, «i sindaci del Cadore hanno detto ripetutamente che vogliono diventare Comuni turistici. Bene, se questa è la vocazione del territorio, che senso ha portare direttamente i turisti da Venezia a Cortina? Magari senza farli sostare in valle». Secondo il parlamentare del Pd, che si è ripetutamente occupato di questa problematica, la scelta delle varianti, quindi del traffico allontanato dai centri, ma non dalla valle, è la più opportuna, la più saggia. —
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