Ambulanze senza medici e l’Usl pensa a un appalto

BELLUNO. Ambulanze senza medici? L’Usl sta valutando anche l’ipotesi di esternalizzare il servizio. E non sarebbe la prima volta che questo avviene: «Ne sono un esempio alcune aziende sanitarie del Trevigiano, sottolinea il direttore generale dell’Usl 1, Pietro Paolo Faronato, «che già da diversi anni stanno portando avanti le attività di emergenza sanitaria territoriale tramite appalti con società che forniscono personale medico ad hoc» .
D’altra parte negli ultimi anni tutti gli avvisi pubblici per assunzioni a tempo determinato e indeterminato sono andati deserti o i candidati non si sono presentati. E questo è accaduto anche nell’ultimo avviso, quello del maggio scorso, per la costituzione di una graduatoria da utilizzare per eventuali assunzioni. Le domande giunte agli uffici erano cinque, ma nessuno si è presentato per sostenere la prova teorica.
«Le unità operative di pronto soccorso sono caratterizzate da un elevato turn over e da numerose assenze dal servizio di dirigenti medici, anche per periodi di lunga durata. Assenze dovute, in particolare, ad aspettative per assunzioni a termine in altre aziende sanitarie. Ma il mantenimento della dotazione organica in questi reparti è assolutamente indispensabile per assicurarne la piena efficienza e non incorrere in omissioni», aggiunge Faronato.
«Il problema è duplice: da un lato c’è una carenza di specialisti, dall’altro la montagna non attira medici, specie per contratti a tempo determinato», prosegue il direttore sanitario Tiziano Martello. «Finora stiamo sopperendo alla carenza con il passaparola tra colleghi e con tutti i mezzi che possiamo. Cerchiamo di tenere duro finché si può, ma alla fine saremo costretti a ricorrere ai privati, appaltando il servizio. In Veneto esistono delle società che gestiscono il servizio di ambulanza e in alcuni casi anche il pronto soccorso. Qualora dovessimo trovarci costretti ad optare per questa scelta, dovremo appaltare tutto il servizio, perché non potremo avere parte del personale in carico all’Usl e parte a società diverse».
Questa soluzione è stata già messa in atto nell’Usl 7 di Pieve di Soligo e nella “8” di Asolo da qualche anno «e finora non ci sono stati problemi», precisa Faronato che puntualizza: «Per quanto ci riguarda, l’esternalizzazione del servizio di pronto soccorso rappresenta per noi l’estrema ratio, l’ultima spiaggia. Credo che ci siano altre strade che l’azienda può seguire prima di giungere a questo, anche perchè questo servizio rappresenta il fulcro per un’azienda sanitaria. Mi auguro si possa giungere a una soluzione ottimale anche tramite i canali normali e che qualche medico si faccia avanti nei prossimi avvisi pubblici».
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