Amarcord della bici con il raduno nazionale delle Graziella e Cinzia
FELTRE. Era diffusissime, ora ne circolano poche, ma chissà quante persone ne hanno ancora una in garage oppure lasciata a prendere polvere in cantina. Sono la Cinzia, la Graziella e qualche altro modello meno noto e fortunato a livello commerciale: sono le biciclette pieghevoli a ruote piccole degli anni 70 e 80, ora riportate in auge dall’associazione Pst di Feltre che organizza per domenica 7 la prima edizione del raduno nazionale di “Cinzia, Graziella e le altre”. L’appuntamento è fissato domenica alle 10,30 con ritrovo nei pressi di largo Castaldi.
Questo appuntamento è dedicato a tutte le persone che posseggono una bicicletta pieghevole e vogliono partecipare a questo primo appuntamento a carattere nazionale. Tutte le informazioni sono disponibili presso lo spazio web www.acpstfeltre.blogspot.com da dove sarà possibile accedere alla pagina dedicata con notizie sul programma previsto e raggiungere la scheda di partecipazione. Per questioni organizzative, le adesioni si chiuderanno giovedì 4 luglio.
«Partiamo volando molto bassi perché è una proposta decisamente nuova nelle nostre zone», si afferma dall’associazione Pst. «Abbiamo voluto lavorare a questa idea, simpaticamente nostalgica, quando ci siamo resi conto che in Italia vi sono altri momenti di ritrovo dedicati a queste “reginette” ciclistiche degli anni ‘70 e ‘80, anche se non proposti come raduni di carattere nazionale. Si tratta di un evento per appassionati e simpatizzanti, ovviamente possessori di questo tipo di bicicletta e per questo limitato a una fetta ben precisa di ciclisti. Tutto si svolgerà semplicemente: dopo il momento di ritrovo iniziale, a un passo dal centro cittadino, vi sarà una pedalata non troppo impegnativa nel chilometraggio, e stiamo lavorando per offrire la possibilità di trascorrere alcune ore di svago. Invitiamo alla partecipazione tutte le persone che in qualche angolo di un garage, di una cantina, di un solaio, hanno una di queste vecchie biciclette. Noi ci proviamo». —
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