Città della Speranza: raccolti 76 mila euro dalla vendita dei panettoni solidali
La grande solidarietà di tre amiche dell’Alpago ha fatto centro: seimila dolci natalizi sono stati consegnati in tutta la provincia

La solidarietà è di casa nel Bellunese. Ne sanno qualcosa le tre amiche Monia De Vettor, Annalisa Dal Borgo e Annalisa Notarstefano, tutte dell’Alpago, che – per conto della Fondazione Città della Speranza di Padova, impegnata nella ricerca e nella cura dei tumori nei bambini – hanno distribuito nel Bellunese quasi seimila panettoni e pandori solidali. In tutto hanno così raccolto la straordinaria somma di 76.375 euro a favore dell’attività della Fondazione.
La notizia è arrivata da De Vettor tramite un messaggio whatsapp indirizzato a tutti coloro che hanno acquistato i dolci natalizi. «Con grande gioia e gratitudine vi informiamo che grazie al vostro prezioso supporto siamo riusciti a raccogliere oltre 76 mila euro per la Fondazione Città della Speranza, attraverso la vendita di quasi seimila panettoni solidali».
Un grande lavoro quello che queste tre amiche – insieme a tutta la famiglia di De Vettor, ovvero il marito Massimo Bortoluzzi e i loro figli «perchè questo è il risultato di un lavoro di squadra», commentano – ogni anno svolgono consegnando in ogni parte della provivincia di Belluno, a cittadini ma anche ad aziende, i panettoni della solidarietà. Un impegno non indifferente sia nel raccogliere le adesioni all’iniziativa sia poi nella consegna dei dolci natalizi quasi direttamente a domicilio degli acquirenti. In poche settimane le tre amiche macinano centinaia e centinaia di chilometri per riuscire a raggiungere tutti.
«Grazie a tutti coloro che hanno richiesto panettoni e pandori, circa il 50% dei fondi raccolti sarà destinato al mantenimento della struttura che si occupa delle cure per i tumori pediatrici, portando speranza e un sorriso a tanti bambini e famiglie», precisa Monia, che poi fa sapere che a breve sarà organizzata una serata informativa con i dirigenti della Fondazione, «per spiegare nel dettaglio cosa fanno e come vengono utilizzati i fondi raccolti. Terremo tutti informati su quando si terrà l’evento, affinché possiate partecipare e conoscere più da vicino il loro lavoro».
«Siamo orgogliosi di aver potuto contare sulla vostra generosità e solidarietà. Insieme stiamo facendo la differenza», conclude poi il messaggio di Monia e delle sue due amiche.
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