All’Enaip Veneto tagli di ore e di prof

LONGARONE. C’è aria di crisi nei centri di formazione professionale bellunesi dell’Enaip Veneto. La situazione si protrae già dall’anno scolastico scorso, quando l’ente, finanziato dalla regione...

LONGARONE. C’è aria di crisi nei centri di formazione professionale bellunesi dell’Enaip Veneto. La situazione si protrae già dall’anno scolastico scorso, quando l’ente, finanziato dalla regione Veneto, ha dovuto tagliare tutte le ore di sostegno agli alunni con disabilità. Oltre ai docenti di sostegno però, quest’anno sono stati lasciati a casa numerosi altri docenti, che già da anni lavoravano per l’Enaip Veneto con contratti precari, per lo più a progetto. Inoltre, durante lo scorso anno scolastico, i dipendenti e i collaboratori hanno subito un trattamento economico anomalo, venendo pagati in ritardo di mesi o con acconti, nella speranza di una ripresa economica non troppo lontana. Oltre al taglio delle ore (per fare un esempio, gli studenti di terza delle sedi di Longarone e Calalzo di Cadore subiranno quest’anno un taglio di circa cento ore di didattica), la sede centrale ha pensato di far coprire le docenze degli ex colleghi congedati dai dipendenti “fissi” delle varie sedi: personale che dovrà “sdoppiarsi” per garantire l’attività didattica nei vari centri, spostandosi anche in altre province. Scelte queste molto discutibili, se si pensa sia alla qualità dell’istruzione, sia alla condizione dei docenti. Come di fronte alla situazione della scuola pubblica italiana, anch’essa sottoposta a pesanti tagli da anni e anni, ci si chiede se togliere ore di lezione e insegnanti qualificati agli allievi sia l’unica soluzione possibile. Ma, per questioni economiche, le buone norme della continuità didattica e del sostegno agli studenti in difficoltà sono state messe da parte. Questa la situazione a pochi giorni dall’avvio dei corsi di formazione nelle sedi Enaip della provincia. In particolare la sede di Calalzo, che si occupa della formazione alberghiera, offre un panorama particolarmente preoccupante, visto lo scarso numero di iscritti che rischia di compromettere in futuro la sussistenza della scuola stessa.

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