Alle comunità di Pullir rimane la coop Kcs
CESIOMAGGIORE. Sarà la Kcs, la cooperativa con sede sociale a Bergamo che già gestisce le strutture ex psichiatriche territoriali per conto dell’Usl 2, a proseguire nell’incarico per i prossimi tre anni.
Il contratto però non è ancora stipulato perché ci sono ancora alcuni adempimenti che l’Usl deve fare, anche a scanso di ricorsi. Così, per non pregiudicare l’assistenza agli ospiti che ancora risiedono nel complesso di Pullir e nella comunità estensiva di Feltre, si provvede alla “proroga tecnica” per prolungare, fino al 30 agosto, il contratto in corso.
La proroga, si evidenzia dalla dirigenza Usl, è resa necessaria anche per consentire la conclusione delle attività di trasferimento degli utenti e dei lavori, come gli adeguamenti strutturali e antincendio, che porteranno all’assetto organizzativo previsto negli atti di gara.
Nel nuovo capitolato d’appalto si tiene conto della trasformazione strutturale, fra chiusure e nuove attivazioni come le comunità estensive residenziali e semiresidenziali per pazienti sotto i 65 anni di età, di cui due a Pullir da venti posti letto e due a Feltre da dodici posti letto ciascuna.
Ma si tiene soprattutto conto del calo fisiologico per decesso degli ospiti già manicomiali, calo che modifica profondamente lo standard fra numero di pazienti e numero di operatori. Cosa che fa temere esuberi fra i dipendenti della cooperativa, un problema sul quale il sindacato confederale si confronta ormai da mesi nella ricerca di strategie con il committente Usl e con la Kcs per rendere il passaggio il meno impattante possibile.
Si prospetta, se ce ne siano le condizioni, il beneficio degli ammortizzatori per accompagnare il lavoratore più vicino alla pensione, al traguardo. Oppure, eventuali ricollocazioni nelle case di riposo dove alcuni ospiti, i primi 16, stanno per essere trasferiti.
Le spese di quota alberghiera, cioè di quello che dovrebbe spendere l’utente per rimanere in casa di riposo, è a carico dell’Usl 2.
Il numero di ospiti provenienti dal complesso di borgo Ruga, da tutti conosciuto come manicomio, è arrivato a 180, ma negli ultimi vent’anni si è ridotto a 86 unità.
Laura Milano
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