Allarme a Bes per il furto «Conoscevano la casa»

BES. Qualcosa di bestiale. Sorpresa e grande preoccupazione, nella frazione di Bes, per il furto in casa della defunta Olinda Pisan. Nella mattinata della prima edizione di una pedonata non competitiva attraverso le campagne e i borghi rurali, c'è quasi tutto il paese nella piazzetta e al banco del bar Centrale. Rimbalzano le ipotesi fra le tazzine del caffè e i calici di prosecco per festeggiare Pasquetta e nessuno vorrebbe credere a quello che è successo l'altro giorno, al numero 423 di via Canzan, dove l'anziana vedova di Vittorio Fiabane abitava con l’aiuto di una badante dell'Est europeo.
Tutti hanno un’idea, anche molto precisa su chi potrebbe essere stato. Qualcuno l’avrà anche detta ai carabinieri del Comando di Belluno, che stanno indagando sul furto. La donna era morta da un paio di settimane, quando qualcuno ha sfondato la porta ed è entrato in casa, portando via la cassaforte con i gioielli e tutta la biancheria, senza tralasciare il corredo da sposa.
La casa della donna non è in un luogo isolato, si trova lungo la discesa che porta a Salce: «Nessuno di noi sapeva che la signora Pisan avesse una cassaforte in casa, eppure la conoscevamo da tanto tempo», spiega Maurizio Righes, «ci siamo rimasti tutti molto male, anche perché non ci saremmo mai aspettati che qualcuno le andasse a rubare in casa, oltre tutto dopo la sua morte. Tutti i paesani erano a conoscenza della sua scomparsa, ma accanto al dispiacere c’era una certa tranquillità. Adesso non possiamo non essere preoccupati, non essendo abituati alla cronaca nera».
Chi è entrato illegalmente in quella abitazione incustodita (i parenti più stretti vivono a Cornuda) probabilmente era a conoscenza del suo decesso e forse anche dell’esistenza di questa cassetta blindata con dentro i gioielli e di un corredo di grande pregio, del quale non è rimasto nemmeno un tovagliolo: «Secondo me, è stato qualcuno che era già passato per quella casa», garantisce Marco De Toffoli, «una perspona che è andata a colpo sicuro, approfittando del fatto che non c’era nessuno e sapeva quello che avrebbe trovato. Mi sembrerebbe strano, se fosse stato qualcuno arrivato da fuori, anche perché è una casa in mezzo alle altre e il rischio era quello di essere scoperti».
Non capita tutte le settimane, ci mancherebbe, ma l’episodio ha provocato un certo allarme, nella frazione e in quella vicina di Sois: «Siamo preoccupati», sottolinea un paesano, che preferisce rimanere anonimo, «andrà a finire che dovremo organizzarci con delle telecamere, per cercare di scoraggiare questo fenomeno. Certo, è inquietante quello che si è verificato: qualcuno è andato a rubare in casa di una defunta».
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