Alla scoperta di una oscura pagina di storia

Scolaresca calaltina accompagnata dal sindaco alla mostra “Giuliani nel mondo” nella sede dell’Abm

CALALZO. Un’iniziativa per sensibilizzare i più giovani e far conoscere loro una parte di storia spesso dimenticata. Ieri mattina gli studenti delle classi 5a delle Elementari e 2a delle Medie di Calalzo sono scese a Belluno per visitare, al museo Mim nella sede dell’Abm, la mostra “Giuliani nel mondo. Con le nostre radici nel nuovo millennio”, dedicata all’esodo patito da italiani d’Istria, fiumani e dalmati al termine del secondo conflitto mondiale e a tutte le vittime delle foibe. I giovani calaltini hanno anche assistito alla proiezione di un video e hanno ascoltato le testimonianze dell’esule Giuliana Nicosia e della figlia Chiara Fornasar. Al termine della mattinata sono stati poi accompagnati da Giovanni Ghiglianovich, presidente del Comitato Anvgd di Belluno, al monumento inaugurato il 10 febbraio nel giardino di piazzale Vittime delle Foibe, accanto alla stazione. «Bambini e ragazzi faranno poi degli approfondimenti in classe sulle tematiche legate all’esodo», ha spiegato la maestra Bianca Giacobbi, con gli studenti a Belluno insieme ai professori Italia Barnabò e Gabriele Corazza, «scriveranno dei temi, affrontando l’argomento da diversi punti di vista, dalla cronaca alla modalità espressiva». In “trasferta” con le due classi anche il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, e l’assessore Antonio Da Col. «Ringrazio l’Abm per la disponibilità, visto che per consentire la nostra visita ha allungato il periodo utile degli accessi alla mostra», ha detto il primo cittadino, a cui Ghiglianovich ha consegnato la tessera di socio onorario dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, insieme a una medaglia. «Per noi è stato un momento importante: è necessario che le nuove generazioni conoscano periodi storici poco studiati, ascoltando direttamente la testimonianza di chi li ha vissuti. Il Comune ha sostenuto il costo sia della quota d’ingresso alla mostra e sia del trasporto degli studenti. Un modo, anche questo, per rispondere alla legge 92 del 2004 che, oltre a istituire la Giornata del ricordo, impegna le amministrazioni a portare avanti iniziative. Nel nostro caso non è la prima: si veda, per esempio, l’intitolazione della sala consiliare del municipio a Norma Cossetto».

Martina Reolon

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