Alla messa delle cinque del mattino c’è pure barba Toni

Anni Trenta in un paese delle Dolomiti con molte case sparse nell’ampia vallata. In parecchie famiglie la povertà si tocca con mano, ma gli animi sono sereni. Il freddo e così pungente che come soleva dire mio nonno ý”si taglia con il coltello”.
È il giorno di Natale; grandi e piccini si dirigono ancora assonnati al Mattutino delle cinque verso la grande chiesa del capoluogo. I bimbi sono avvolti in grossi maglioni confezionati a mano con la lana che odora ancora di pecora.
Calzano le “galozete” di legno con sotto i “giazin” per rendere più sicuro il cammino sul sentiero ghiacciato. Muovono i passi con rumore simile a un gracidio. Qualche adulto avanza con un lume a petrolio in mano per rischiarare un giorno ancora lontano. In poco tempo la grande chiesa austera e gelida è piena zeppa di fedeli. Ognuno ha l’animo in pace, almeno in questo santo giorno.
C’è perfino barba Toni che non va mai a Messa. Porta in testa un cappello sulle ventitrè, indossa giacca e pantaloni di velluto tenuti da conto per le grandi occasioni.
Se ne sta incantato in ginocchio ad ascoltare il Parroco che dal pulpito, in atteggiamento quasi teatrale, parla di un “tosatel” nato in una capanna da una giovane che non ha mai “conosciuto uomo”.
Non è ancora giorno, quando, finita la funzione, ognuno fa ritorno alla propria casa. Quelli più fortunati si siedono attorno ad un “pezolet” infiocchettato di cotone dal quale penzolano arance, mandarini, arachidi. Sotto l’alberello possono ammirare un bambinello di gesso su poco fieno. Uno spicchio di luna penetra dalla fessura della porta e rischiara la modesta cucina, insieme al fuoco che arde nel “larin”.
Il tepore che invade la cucina penetra nei loro cuori.
Altri tempi, altro Natale!
Ecco la spiegazione di alcune delle parole in dialetto inserite nel racconto.
Galozete: calzature di legno
Giazin: chiodi antiscivolo
Tosatele: bambino
Pezolet: piccolo abete
Larin: focolare
(Rosanna Fontanive, ex insegnante elementare ultra ottantenne, è agordina di nascita e feltrina di adozione, appassionata di teatro, folklore e cultura popolare).
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