Alberi monumentali fanno bella mostra di sè

L'esposizione itinerante è stata richiesta anche in altri comuni
 
LIMANA.
«Quando muore un vecchio albero è come bruciasse una biblioteca». Così recita un detto che ci induce a riflettere sulla memoria contenuta nei nostri patriarchi vegetali e sulla necessità di valorizzarla e custodirla gelosamente. Con questo intento è stato redatto, pochi anni fa, un censimento degli alberi monumentali della Provincia di Belluno ed è uscito un libro, edito dalla Libreria Agorà di Feltre con autori Anacleto Boranga e Giorgio Zampieri e corredato da una ricca descrizione e da alcuni pregevoli saggi ed una serie di itinerari. E' stato proprio da questa pubblicazione che hanno preso lo spunto il Comune di Limana e il Comitato di Valmorel per organizzare una mostra.  L'esposizione, rimasta aperta, nei mesi estivi, nella frazione montana limanese, è stata trasferita nell'accogliente sala mostre del municipio del capoluogo. Presenta, in un percorso che diventa anche emozionale, una trentina di gigantografie affiancate da una serie di testi molto stimolanti, mentre un sottofondo sonoro accompagna i passi del visitatore, dentro un bosco simbolico composto da patriarchi vegetali. Spesso è lo stesso gigante arboreo che si presenta in prima persona raccontando la sua storia o vicende, legate alla sua esistenza. Si inizia con il Balech, il più grande dei nostri alberi, che si identifica con uno spiritello leggendario. Ci sono gli alberi che "mangiano" come il castagno che ha fagocitato una bicicletta o la quercia che, nei pressi di Castion, ha conglobato un muretto di confine e la vecchissima "faghera" del Tiziano che, si dice, abbia "divorato", rinvigorendosi, un secchio di ducati d'oro. Ci sono pure alberi legati ad altri personaggi come il Buzzati o a vicende tragiche, come l'eccidio del Bosco delle Castagne o la tragedia del Vajont che ha profondamente squarciato la corteccia della sequoia gigante di Faè. Ma come non aspettarci che questi annosi patriarchi ci diffondano, con gli insegnamenti della natura, anche la loro saggezza? Per questo sono ricche le citazioni, massime, poesie e brani letterari che accompagnano le suggestive immagini degli alberi monumentali, espressione fisica, culturale e spirituale del mondo arboreo. Abbondanti sono pure gli stimoli che non mancheranno di coinvolgere i bambini, presi per mano da uno spirito guida, il gufo Mervan che li condurrà ad ascoltare storie vere ed immaginarie ed a divertirsi con giochi didattici, indovinelli, quiz in tema ed a mettersi alla prova in coinvolgenti laboratori multisensoriali. Ricca è anche la specifica esposizione bibliografica e la rassegna di reperti relativi a tronchi e foglie degli alberi nostrani e un'impressionante sezione di faggio di oltre 300 anni ed un albero stilizzato che ci fa scoprire gli animali amici od inquilini dei patriarchi arborei. Sono pure visionabili due video professionali, tra cui uno, prodotto appositamente per la mostra e riguardante un itinerario tra gli alberi monumentali più significativi della Val Belluna e dintorni.  Sono ormai migliaia le persone che hanno visitato la mostra da soli, con la scuola o in associazioni. La mostra è concepita in veste itinerante, ed ha già avuto richieste di noleggio sia da Comuni del Bellunese che da Enti e Associazioni del Veneto. (e.d.b.)

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