Aiuti alla Croce verde È botta e risposta tra Murer e Bottacin

FALCADE
«Una strumentale presa di posizione politica contro la Regione che è sempre vicina ai volontari». «Una risposta che non ha senso: da Venezia neanche un euro per l’acquisto delle ambulanze».
Dopo l’attacco lanciato ieri da Stefano Murer, presidente della Croce Verde Val Biois, per lamentare la lontananza della Regione dai problemi atavici dell’associazione, ieri sulle frequenze di Radio Più c’è stato un botta e risposta tra l’assessore regionale bellunese, Giampaolo Bottacin, e lo stesso Murer.
«Quello di Murer», ha detto Bottacin, «è un attacco frontale alla Regione che non è affatto assente e che eroga i rimborsi dei volontari. Dalle parole di Murer sembra che il servizio sia svolto dai volontari solo in Val Biois, ma funziona allo stesso modo anche a Padova dalla fine degli anni Ottanta».
«La Regione», ha continuato, «è sempre vicina ai volontari che non vanno mai strumentalizzati; lo è nella misura in cui le è consentito dal decreto ministeriale 70/2015 che prevede vincoli e prevederebbe anche chiusure di ospedali interi nelle zone montane salvo deroghe concesse alla Regione che le ha utilizzate al massimo».
«Ricordo a Bottacin», ha risposto Murer, «che noi volontari non riceviamo un rimborso dalla Regione. Riceviamo il pagamento degli interventi che coprono a malapena i costi di soccorso, ma niente per gli investimenti eccetto 20 mila euro da De Poli per un’ambulanza dieci anni fa. Finora i mezzi li abbiamo acquistati sempre con contributi locali o dei privati. Dalla Regione non è mai arrivato un euro. L’Usl rimborsa le spese di viaggio: la benzina, la quota parte dell’assicurazione e l’usura del mezzo, ma non l’acquisto del mezzo che costa 100 mila euro e che, per una norma regionale, dovremmo cambiare ogni sette anni o sopra i 400 mila km».
«La critica nei confronti di normative che ci imbavagliano», ha detto Murer, «è riferito a tutto il sistema politico. La legge statale 117/2017 ci crea una serie di vincoli e legacci. Soccorso alpino, pompieri e protezione civile hanno leggi che li tutelano, noi no». —
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