Un aneurisma può aver stroncato Darcy
Aperta un’inchiesta. E l’Asiago ha ritirato la maglia numero 5

Darcy Robinson in azione
ASIAGO
. La procura di Bassano ha aperto un’inchiesta sulla morte di Darcy Robinson, 26 anni stroncato da un malore al terzo minuto della sfida fra Asiago e Renon. Le cause della morte non si conoscono ancora e bisognerà attendere l’esito dell’autopsia che è stata disposta ieri dal pm Giovanni Parolin, ma non si sa ancora quando. Probabilmente all’inizio della settimana prossima. Quella dell’italocanadese è stata una morte così improvvisa da motivare due sopralluoghi da parte dei carabinieri di Asiago, che ieri si sono recati a casa dell’atleta (poco distante dal palaghiaccio) e negli spogliatoi dello stadio, per capire se Robinson potesse avere assunto qualche farmaco. A quanto pare però non sarebbe stato trovato nulla di anormale.
I medici dell’ospedale di Asiago, che l’altra sera hanno cercato di strappare il giocatore alla morte, hanno ipotizzato che potesse trattarsi di un aneurisma cerebrale.
Il presidente dell’Asiago, l’avvocato Piercarlo Mantovani, ha consegnato agli inquirenti anche alcuni filmati in possesso della società, le cosiddette riprese tecniche che gli allenatori utilizzano per analizzare gli errori di gioco delle proprie squadre. Ma chi le ha visionate spiega che difficilmente saranno utili, perchè l’atleta è stato ripreso da lontano e nel momento del malore si trovava in una zona di campo fuori dall’azione.
Tutta la prima giornata di campionato, rinviata quando si è diffusa la notizia della morte di Robinson e verrà recuperata martedì. Mentre oggi si torna in campo, ma ovviamente senza l’Asiago, che doveva giocare a Pontebba.
«Abbiamo apprezzato la solidarietà delle altre società - spiega Piercarlo Mantovani - subito mi hanno chiamato tutti i presidenti».
Nella tragedia il mondo dell’hockey ha dato dimostrazione di buon senso. L’Asiago ha sospeso tutte le attività sportive, anche le giovanili. Fuori dal Palaodegar campeggiano le bandiere giallorosse listate a lutto. All’interno è appesa la maglia numero 5 dell’atleta. «La ritireremo. Ci pare giusto che non la indossi più alcun giocatore. Pensavamo di dover ritirare solo quella numero 27 per i meriti sportivi della nostra bandiera, Topatigh, e invece quella di Darcy sarà la prima».
In omaggio al giocatore Sky trasmetterà oggi alle 13 l’ultima sfida ripresa con Darcy Robinson in campo, un Asiago-Fassa del febbraio scorso. «Aveva voglia di riscatto, perchè l’anno scorso per lui non era stata una grande stagione anche per un infortunio. Aveva tanta voglia di fare e di insegnare ai giovani: aveva sposato in pieno il nostro progetto. Ci mancherà». Il diesse Renato Tessari aveva portato Darcy in Italia, scovandolo a Kamloops nella British Columbia a duecento chilometri da Vancouver. «Sperava di tornarci per le prossime Olimpiadi invernali - racconta il ds con la voce spezzata dalla commozione - da quest’anno avrebbe potuto giocare col passaporto italiano e lui sperava di tornare in Canada indossando la maglia azzurra. Aveva molti progetti, aveva acquistato una casa oltreoceano dove voleva vivere con la fidanzata Christen che avrebbe sposato nei prossimi mesi e invece...».
La ragazza, giunta qualche giorno fa dal Canada per stare con il suo compagno, ha invece dovuto assistere alla fine del suo sogno. Ieri le compagne degli altri giocatori le hanno tenuto compagnia in attesa dell’arrivo del padre, giunto in serata. I genitori di Darcy giungeranno in Italia solo oggi, e poi decideranno modalità e luogo dei funerali.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video