Tallonamento, il comportamento più odiato

Avete presente quando l’auto dietro di voi si avvicina drasticamente, quasi incollandosi alla vostra? E magari comincia a suonare il clacson con i fari accesi? “Tallonamento”, si potrebbe definire. Ebbene, questo è il comportamento in assoluto più fastidioso quando si è alla guida per almeno un’automobilista italiano su quattro.
Il dato emerge da un’indagine condotta congiuntamente da LeasePlan e dall’istituto di ricerca internazionale Tns in 20 paesi. E, fatto insolito ma significativo perché il fenomeno è in forte crescita anche in Italia, su guidatori di auto con noleggio a lungo termine. I quali, per certi versi, potrebbero sentirsi più “liberi” di trasgredire visto che usano un mezzo non di proprietà. E invece tutt’altro: pare che la maggior parte di loro sia più prudente, proprio perché al volante di un’auto aziendale. C’è poi uno zoccolo duro, per fortuna minimo, di automobilisti che fanno poca attenzione in entrambi i casi.
Tornando ai comportamenti che danno più fastidio in macchina, con il 20 per cento delle “preferenze” al secondo posto si piazza la guida lenta. Di quelli che, ad esempio, si piazzano al centro della corsia di marcia a un’andatura sotto i limiti di velocità (quelli urbani, più che altro), rallentando chi sta dietro e contribuendo al formarsi di code interminabili. Al terzo posto col 17 per cento, e da un estremo all’altro si potrebbe dire, c’è un altro dei vizi tipici dell’automobilista irrispettoso, ovvero quello di tagliare la strada. Ovviamente senza aver fatto uso, preventivamente, degli indicatori di direzione. In pratica, senza mettere la freccia.
Come è facile da immaginare, i cattivi costumi possono anche creare un circolo vizioso. A comportamenti inadeguati possono seguire conseguenze come aggressioni verbali e sorpassi pericolosi, rispettivamente al quarto e quinto posto in classifica.
Infine, le differenze territoriali: c’è differenza tra paese e paese? Interrogati su quali siano i peggiori guidatori, noi italiani abbiamo fatto ammenda posizionandoci al secondo posto, dopo i rumeni ma seguiti da greci, bulgari, croati e tedeschi. Anche se, dalle nostre parti, nessuno ammette di aver insultato altri automobilisti. Difficile da credersi.
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