San Vittore in paradiso, scoppia la festa

Con una giornata di anticipo e nel cinquantesimo compleanno i feltrini si regalano il passaggio in Seconda Categoria

AGORDO. Che i santi vadano in paradiso non ci sono dubbi, ma che ci arrivino, nel 50° della società, su rigore a 3’ dalla fine di una partita stentata contro un avversario degnissimo, con la radio accesa in cerca di conferme da altri campi e mentre a casa loro li attende la festa paesana, beh si potrebbe dire che è francamente esagerato. E invece no, perché negli occhi lucidi di mister Gianfranco Giordano c'è tutta la poesia di un sogno cullato con umiltà, sacrificio ed entusiasmo. Quindi, che l'ultima tappa verso il paradiso della seconda categoria per il San Vittore sia stata così speciale è solo un merito.

Il teatro della promozione, che segue quella dello scorso anno resa poi vana dalla rinuncia ad approdare nella categoria superiore (e quest'anno?), è lo stadio “Ivano Dorigo” di Agordo. Di fronte una squadra, l'Agordina di Christian Curti, che ha raccolto molto meno di quello che forse si aspettava e che di sicuro poteva fare. Ma questa è un'altra storia che fra qualche anno avrà un finale lieto, ma per ora deve lasciar spazio a quella granata. Il San Vittore deve vincere e sperare che Alpes Cesio e Sovramonte perdano, altrimenti tutto sarà rimandato all'ultima giornata.

Una tensione che i giovani di Giordano dimostrano di sentire: per il primo quarto d'ora fan da spettatori ai biancocelesti che coprono bene il campo determinati a giocarsi la partita a testa alta. Dopo 2’ l'Agordina è già pericolosa con Tirabeni che addomestica un pallone al limite, si gira e col destro impegna Zammol. Al 10' è ancora la squadra di casa a intavolare un discorso vivace sulla destra: Carlin mette il pane, Shala il companatico e Tirabeni apre lo spumante con il tappo che arriva all'incrocio dove Zammol lo devia in angolo. Dalla bandierina, però, Rossi pesca lo stesso Tirabeni che, colpevolmente libero, segna di testa rifacendosi del brindisi mancato qualche secondo prima. Il 10 agordino appare in giornata di grazia: ci prova di nuovo al 13' e al 14', ma in entrami i casi è la mira a fargli difetto. Il San Vittore, uscito dal guscio, si dimostra più cinic. Al 16' Rossi sbaglia a ripartire, Ghaouti non perde tempo e imbecca capitan De Boni che, in posizione di sospetto fuorigioco, batte De Nardin. L'estremo di casa si rifà al 20' quando chiude le gambe in tempo e ribatte il tiro di Ghaouti, forse il più pericoloso dei suoi, autore al 23' anche di una bella punizione terminata di poco alta.

L'Agordina dà la sensazione di poter far male specie dalla parte di Carlin e Chenet, ma sulla trequarti qualcosa si ferma. Forse è anche per questo che nell'intervallo Curti toglie Shala, mette dentro Vattai e sposta Rossi qualche metro più avanti. Nei primi 20’ della ripresa le nuvole portano però solo la noia rotta appena da qualche punizione. Al 64' Rossi ha sui piedi la palla del vantaggio: un metro dentro l'area aggancia bene, tira, ma Zammol risponde. La reazione degli ospiti arriva solo all'82' quando il neo entrato Polloni riceve dalla destra e incrocia un bel diagonale che finisce a lato di poco. La mossa-Polloni è però quella giusta e quel volpone di mister Giordano lo sapeva. A 3' dal termine un lancio lungo dalle retrovie coglie di sorpresa la difesa agordina fino a quel momento impeccabile. Nei 50 metri Polloni è super e Tissi arranca. De Nardin esce per metterci una pezza, ma stende la punta. Rigore e espulsione. Dal dischetto Ghaouti insacca, Cesio e Sovramonte intanto perdono. Ad Anzù la festa è già iniziata e, c'è da giurarci, durerà parecchio.

Gianni Santomaso

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