San Giorgio sogna: «Ma guai rilassarsi»
Calcio. Domani finalissima a Sedico dei playoff di Eccellenza. De Checchi: «Siamo pronti e carichi, vogliamo la serie D»

SEDICO. Fermento c’è. L’attesa pure. La voglia di serie D è tanta. Per ottenerla, però, occorre curare ogni minimo particolare. Così il San Giorgio Sedico ieri ha deciso di allenarsi in anticipo, rispetto al consueto orario serale. Alle 16 erano tutti in campo agli ordini di mister Alessandro Ferro. Un modo per adattarsi meglio alle temperature e all’orario della finale di domenica 11 giugno (calcio d’inizio della finale contro la Clodiense alle 16.30).
Atteso molto pubblico sugli spalti, naturalmente con buona rappresentanza ospite. Molti gli appassionati bellunesi che proveranno a spingere in D i sedicensi, ai quali potrebbe andare bene anche un pareggio per 0-0 o 1-1, oltre naturalmente alla vittoria. Con il 2-2 al termine dei novanta minuti si va ai supplementari, mentre altri risultati premierebbero i chioggiotti.
Prontissimo Mattia De Checchi, tra i giocatori più esperti della rosa. «L’emozione c’è, come normale sia alla vigilia di una partita così. Ma da parte di tutti emerge molta carica e voglia di vincere».
Se siete a questo punto è perché avete saputo reagire alle tre sconfitte in campionato, costate la prima posizione a favore della Liventina, e all’immeritata sconfitta in casa con il Torviscosa.
«Abbiamo disputato un’ottima annata, poi è chiaro che si vuole sempre raggiungere l’obiettivo massimo, che a un certo punto era la vittoria del campionato. Purtroppo è andata male, ma proprio per questo ci siamo imposti di conquistare questo mini torneo che risponde al nome di playoff e che può regalarci il medesimo traguardo».
La Clodiense ha giocatori temibili tra le sue fila.
«Di esperienza e qualità (il capitano Malagò dovrebbe passare al Piacenza in serie C,
ndr
). Guai a sottovalutarli anche un solo istante. Sono bastate un paio di disattenzioni all’andata e abbiamo preso gol. Certi giocatori quando possono ti sanno far male».
Una finale di ritorno dei playoff non la giochi da quel famoso Abano – Union Ripa...
«Ho voglia di rivalsa anche pensando a quel pomeriggio. Ne sono uscito scottato a livello fisico e soprattutto morale».
Questo San Giorgio Sedico e quell’Union si assomigliano in qualcosa?
«Nella coesione del gruppo. Un aspetto comune».
Quell’Union però partiva per provare a disputare un campionato di vertice, mentre qui c’erano squadre molto più attrezzate di voi.
«A inizio anno era impensabile arrivare così in alto. Però, man mano che la squadra si amalgamava, si coglieva la possibilità di far bene. E, indipendentemente da come andrà, è davvero un peccato non aver vinto il campionato per un solo punto».
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