Roncalli: «Nicola Giusti figura chiave per l’Union»

. Presidente e vice. Stesso anno di nascita, medesimo entusiasmo. Nicola Giusti da qualche mese ha come “secondo” Matteo Roncalli. Uno che il pallone lo conosce bene, avendo disputato buone stagioni in provincia. Lentiai, San Giorgio, San Vittore, Ztll e Monte Tomatico alcune delle maglie indossate. Anche il Ripa Pedavena è presente nel personale curriculum, a proposito di storia del calcio feltrino.
Terminato con il calcio giocato, e dopo una parentesi da allenatore, Roncalli ha seguito il percorso dirigenziale. Membro del consiglio d’amministrazione sino alle ultime elezioni, ora è salito di grado. Coadiuva Giusti nelle decisioni, si occupa delle sponsorizzazioni, valuta assieme agli altri organi decisionali il modo migliore di continuare a far crescere l’Union sotto tutti i vari aspetti, «perché gestire una società a questi livelli significa occuparsi di una vera e propria azienda», dice.
La partita della domenica, in effetti, è la classica punta dell’iceberg.
«Esatto. Esistono vari risultati da conseguire. Quello sportivo, chiaro. Ma gli aspetti economici e gestionali non sono da meno».
E in tutto ciò, quanto è importante Nicola Giusti per l’Union?
«Gli vanno dati grandi meriti. Dalla fusione ai precedenti risultati ottenuti con il Ripa Fenadora, arrivando sino ai giorni d’oggi in cui la società ragiona da professionista. La sfida più ardua di Nicola, mia e degli altri dirigenti riguarda il coinvolgere persone. Servono sì giocatori e tecnici, però anche collaboratori, autisti e molto altro. Da quando occupo questo ruolo, me ne sono proprio reso conto. Non si è mai abbastanza».
Roncalli arriva all’Union quando?
«Facevo il vice di Valerio Pradel nel campionato Juniores 2015-2016. Eppure per dedicarmi a tale ruolo mancava il tempo necessario. Così sono entrato in consiglio. Ed ora eccomi vicepresidente».
Parlava di professionismo. Quanto è servito lo scorso anno per crescere?
«Molto. Abbiamo capito dove migliorare, facendo dei passi in avanti dal punto di vista organizzativo. Magari un giorno andremo davvero in C, chi lo sa. Di sicuro sarebbe positivo per tutto il calcio provinciale».
A proposito di promozione, speri in quella del tuo San Giorgio?
«Certo. Ho trascorso delle belle stagioni a Libano con gli amici De Cian, Caio Fant e compagnia. Stanno portando avanti cose egregie, tra impiantistica sportiva e stagioni sempre ad alto livello. So quale gran spirito anima la società, mi auguro riescano a raggiungere la D».
L’Union di quest’anno, invece?
«Ci è mancata la cattiveria alcune volte, quando entriamo subito in partita difficilmente abbiamo lasciato punti. Ma i playoff sono lì a tre punti e adesso proviamo a vincere domenica al Boscherai contro il Villafranca». —
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