Mezzacasa probabile segretario «Una mano la darò volentieri»

BELLUNO. Segretario senza segreti. Non se ne va soltanto il direttore sportivo Gianpietro Boccanegra, ma anche un collaboratore molto prezioso, come Eligio Pison. E al suo posto potrebbe esserci...

BELLUNO. Segretario senza segreti. Non se ne va soltanto il direttore sportivo Gianpietro Boccanegra, ma anche un collaboratore molto prezioso, come Eligio Pison. E al suo posto potrebbe esserci Paolo Mezzacasa, in un avvicendamento, che non c'entra con l'errore fatto per il campionato Allievi con l'utilizzo dello squalificato Teza e la sconfitta a tavolino. Una rimpatriata, dopo le ormai lontane stagioni da diesse e quella più recente da generale. Il divorzio della scorsa estate non è stato così burrascoso da compromettere per sempre i rapporti con la dirigenza di piazzale della Resistenza. Ma il suo addio era inevitabile, dal momento che la società aveva bocciato Augusto Fardin, nel ruolo che fino a poche ore prima era stato occupato da Roberto Pavan. E' passato quasi un anno e rispunta il nominativo dell'ex Unione Venezia. In laguna, Mezzacasa faceva proprio il segretario. E adesso? «Una mano al Belluno la darei sempre volentieri. Non ci sono problemi», tende la mano il candidato, «ma in realtà per il momento è soltanto una voce, che gira. So soltanto che in serata mi vedo con Fardin e magari sarà lui a dirmi qualcosa, se davvero ha parlato con la società gialloblù, come sembra».

Amici come prima. In questo mondo, si può lavorare insieme e anche lasciarsi, per poi magari rivedersi e riprendere il rapporto. Mezzacasa non si tira indietro: «E perché mai? Ci possono essere delle divergenze, che ti portano alla separazione, ma anche in breve tempo si possono ricreare le condizioni, per ricominciare a collaborare. Verificheremo se esistono le condizioni per tornare a lavorare per la società della mia città. Non sarebbe un problema il fatto di essermene andato da direttore generale e tornare con un compito solo apparentemente meno importante. Se non leggi bene il comunicato e ti dimentichi una squalifica, va a finire che perdi la partita. Per quanto mi riguarda, sono pronto a rientrare e accetterei, dopo aver parlato con la dirigenza e fatto qualche ragionamento».

Aspettando il presidente. Il colloquio definitivo non sarà con Sergio Carbonari, semmai con Livio Gallio o chi per lui. L'ex mediano non ha ancora detto di sì e sono passate più di tre settimane alla sua candidatura per acclamazione. Senza l'approvazione del nuovo massimo dirigente, non ci saranno ne direttore sportivo, né generale nella persona di Lorenzo Cresta, né il segretario, ovvero Mezzacasa. Quello che sembra incredibile è un'alta rivoluzione, dopo che la squadra ha centrato una lussuosa salvezza in anticipo con 52 punti. Neanche il mister Roberto Raschi è sicuro di rimanere. (g.s.)

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